Busto si spacca sull’ospedale unico. M5S invoca Salvini, Antonelli vuole «correre»

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BUSTO ARSIZIO – Maggioranza compatta, e allargata per l’occasione a Busto al Centro, per dire sì alla deroga all’applicazione della procedura del “dibattito pubblico” sul progetto del nuovo ospedale di Busto-Gallarate, che Regione Lombardia pensa di edificare a Beata Giuliana. Il voto è arrivato al termine di una lunga e intensa discussione in consiglio comunale, durata oltre due ore e mezza, con l’immancabile battibecco che vede il sindaco Emanuele Antonelli contrapposto prima al capogruppo M5S Luigi Genoni e poi al presidente del consiglio comunale Valerio Mariani.

«Diamo un segnale»

«Vogliamo correre per far capire che vogliamo portare a termine questa operazione perché è utile» chiarisce il sindaco Antonelli rispondendo indirettamente anche al “caso” sorto a Gallarate dopo le dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini. «Vogliamo dare un segnale a chi lavora in ospedale: di primari ne ho incontrati tantissimi, e ci hanno pregato di andare avanti, perché stanno perdendo tante risorse umane importanti. Non vogliamo prevaricare Gallarate, ma abbiamo voluto rispondere all’appello della Regione con i tempi delle persone che lavorano. Io mi fido dei tecnici. Corriamo perché ci crediamo». Rispetto alla possibilità di ricorrere ai fondi del Pnrr, Antonelli chiarisce che «i soldi ci sono, già accantonati, ma per Regione sarebbe meglio se si potesse accedere anche ai finanziamenti europei».

Il dibattito pubblico

Il nodo è la procedura del dibattito pubblico, a cui la maggioranza di centrodestra chiede di rinunciare. «Non vogliamo eliminare il dibattito ma ridurne i tempi. Con criteri informativi» sottolinea Michela Provisione, medico e consigliere di Idee in Comune. «Sì alla discussione, ma con criterio» aggiunge Laura Alba (BaC). Ma dalle opposizioni di centrosinistra la deroga al dibattito pubblico viene criticata. «Su temi così caldi occorre aprire la discussione ai cittadini – sottolinea Valentina Verga (PD) – mi sarei aspettata almeno un impegno preciso, con tempi certi, per coinvolgere la cittadinanza». Claudia Cerini (M5S) aggiunge: «Su un’infrastruttura come non se ne vedono da decenni il dibattito pubblico è inderogabile. E sappiamo se la gente lo vuole o non lo vuole?». Il più duro è Salvatore Vita (misto), che parla apertamente di «furto di democrazia. Una delibera che affossa il diritto dei cittadini di esprimersi, come quella di settimana scorsa». E il riferimento è al via libera alla Newco salva-Accam.

Valerio Mariani (Pd) chiede che «l’ospedale lo progettino i tecnici, ma la sua collocazione e le ricadute sul territorio le valuti la politica, che da 15 anni a Busto si limita a ratificare come un notaio decisioni prese fuori dal territorio» e attacca la maggioranza: «Ci chiedete di derogare su una discussione su cui abbiamo ampiamente derogato da tempo e di accelerare dopo anni di decisioni calate dall’alto». Ma il sindaco Antonelli sbotta: «Mi avete convinto ancor di più di quanto lo fossi già: intendete il dibattito pubblico come quello al bar, con le discussioni tra tifosi. Noi siamo più seri». E al Pd non le manda a dire: «Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, la vicinanza con i 5 Stelle vi ha ridotto male».

Irrompe Salvini

E la discussione degenera presto in scontro politico sul progetto in sé del nuovo ospedale. «Sono allibita che si voglia accelerare in un momento in cui ci sono ripensamenti, come sull’ospedale unico San Paolo-San Carlo a Milano o nelle parole di Salvini a Gallarate» attacca Cerini. «Scopriamo che Salvini è sulle nostre posizioni, cosa dirà a Fontana?» le fa eco il capogruppo pentastellato Luigi Genoni. «Diteci se c’è una diatriba politica in corso. State giocando sulla pelle dei cittadini e poi dite no al dibattito pubblico: siete imbarazzanti, vergognatevi». Parole che incendiano Michela Provisione: «Io che metto piede nell’ospedale di Busto da 29 anni ritengo sia più democratico dare una camera con bagno che allungare il dibattito. La Lombardia che non è governata dalla Raggi ha iniziato a razionalizzare le aziende ospedaliere e da qui derivata l’idea di una “casa nuova” all’ospedale sia di Busto che di Gallarate». Paola Reguzzoni (Lega) prova a fare l’esegesi del leader della Lega: «La cautela è di non prendere decisioni affrettate. Giusto concentrare solo quello che non è presidio territoriale».

Lega: «Nessuna mossa elettorale»

D’altra parte il neo-commissario cittadino della Lega chiarisce: «Ben venga accelerare. L’unificazione (nell’ASST Valle Olona, ndr) finora ha prodotto disservizi, la mia preoccupazione è come si intende gestire il “ponte” verso l’ospedale unico». Paola Reguzzoni replica anche alle accuse di una sorta di “priorità elettorale” al progetto: «Una baggianata, in realtà l’ospedale unico non è profittevole per la campagna elettorale. Anzi, un’amministrazione opportunistica avrebbe rilanciato la palla di 4 mesi per riprenderla a novembre. Su questo tema l’opinione pubblica facilmente condizionabile per il no, come per le grandi opere con grandi preventivi di spesa, per una sorta di forma di tutela dalla malapolitica». E l’ex sindaco Gigi Farioli (Forza Italia) lancia un monito contro il «rischio di perdere un’opportunità storica e di andare incontro ad un declino in una zona con una grande offerta sanitaria pubblica e privata», ricordando che «a Brescia usano il Pnrr per un investimento da 500 milioni sull’ospedale». Alla fine voto favorevole dei gruppi di maggioranza e di Busto al Centro, contrari PD, M5S e Vita.

Ospedale unico Busto-Gallarate, Pd all’attacco di Salvini. Cassani chiarisce

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