BUSTO ARSIZIO – «Rischiamo la vita tutti i giorni. Fate qualcosa. La situazione lungo la strada è un vero disastro sotto ogni profilo: viabilistico, del decoro e della sicurezza. Per noi che ci abitiamo è inaccettabile che questa via sia diventata quasi la tangenziale esterna di Busto». Chi parla è Luigi Scazzosi, residente e portavoce di via Caprera, che qualche mese fa ha organizzato perfino una raccolta firme «che al momento non ha sortito alcun effetto».
Scazzosi mette subito in chiaro come la pensa sugli interventi viabilistici che l’amministrazione sta portando avanti: «Finalmente – dice – e non importa se si commettono anche degli errori. Ciò che conta è che poi si intervenga con rapidità per rimediare. Mi riferisco alla corsia tracciata in via Mameli, la quale, una volta verificato che non funzionava è stata rimossa. Insomma apprezzo l’approccio dell’assessore alle problematiche della viabilità e condivido il fatto che cambiare le abitudini delle gente non è mai semplice. Però vista la situazione credo che anche la nostra via non possa continuare a essere trascurata».
Per Scazzosi il problema è un altro, ovvero che «la nostra strada è stata dimenticata. Eppure ci passa sempre un sacco di gente. Qui ci sono sindacati, la sede dell’Avis, il tribunale, le scuole materne e ora a due passi anche la Coop. Insomma ogni giorno tra le auto che passano e quelle parcheggiate a bordo strada i rischi sono altissimi. Tanto più che spesso chi sta al volante non si premura neppure di rallentare». Tanto più che anche la segnaletica non è sufficiente e in alcuni casi manca del tutto».
Ma non solo. «Oltre ai pericoli stradali, ci sono altre situazioni che mettono a repentaglio soprattutto la sicurezza di chi va a piedi. Dai marciapiedi in condizioni pietose, agli alberi che nemmeno ricordo più l’ultima volta che sono stati potati. L’altro giorno una pianta è letteralmente collassata sul marciapiede e quasi non venivo travolto. Bene, quel tronco è rimasto per giorni abbandonato. Davvero non è possibile continuare così. Serve un intervento».