Busto, violata la par condicio in 16 post: l’Agcom ordina al Comune di ammetterlo

BUSTO ARSIZIO – I post sulla pagina Facebook del Comune di Busto Arsizio sono stati «non rispondenti alla legge sulla par condicio». Lo ha stabilito l’Agcom, l’autorità garante delle comunicazioni, accogliendo le osservazioni fatte dal PD in piena campagna elettorale. E il sindaco Emanuele Antonelli ha dovuto ammetterlo, mettendolo nero su bianco su una comunicazione a sua firma pubblicata oggi, 26 ottobre, sul sito internet dell’ente, «in ottemperanza all’ordine» della delibera dell’Authority delle comunicazioni.

Le violazioni

“Passata la festa, gabbato lo santo”. Le elezioni sono andate ormai da tre settimane e i post sono finiti in cavalleria, così come la polemica sulle irregolarità in campagna elettorale, sollevata dal segretario cittadino del PD Paolo Pedotti, che aveva avuto ragione dal Corecom, l’organismo regionale che vigila sulle comunicazioni. L’Agcom ha sentenziato che 16 post apparsi sulla pagina istituzionale del Comune di Busto Arsizio violavano l’articolo 9 della legge sulla par condicio. Quello secondo la quale «è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni».

I post incriminati

Nel mirino dell’Authority sono finite una serie di comunicazioni riguardanti eventi di vario genere, dalla Festa dello Sbaracco al B.A. Film Festival, dall’aggiudicazione della Città Europea dello Sport all’annuncio della nascita della Eolo Sport City, fino alla presentazione della mascotte della Pro Patria e a quella della convenzione per l’anagrafe nelle edicole. Ma anche l’annuncio dell’ottenimento del finanziamento da 700mila euro per i campi da padel alla pista di atletica di Sacconago e la ricorrenza del «compleanno di un noto farmacista» (si trattava del compianto Franco Mazzucchelli) sono state ritenute «non rispondenti» alle norme.

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