Cardano, l’ex sindaco: «Buttano 600mila euro per far diventare il municipio come un multipiano»

Cardano municipio portico

CARDANO AL CAMPO – La critica più dura sulla riqualificazione del municipio di Cardano, progetto che ha ottenuto 500mila euro di co-finananziamento da Regione Lombardia, non è arrivata lo scorso giovedì sera in consiglio comunale, bensì sui social. Dove l’ex sindaco Angelo Bellora (Pd) non le ha certo mandate a dire: «Invece di buttare quasi 600mila euro, se basteranno, per una ristrutturazione del municipio che ne sconvolgerà l’aspetto, facendolo diventare più simile a un parcheggio multipiano che alla casa dei cardanesi, si potevano utilizzare questi fondi per iniziare a mettere in sicurezza le Pascoli».

Il municipio verandato

La prima bozza di progetto, presentata nei giorni scorsi in Commissione, prevede infatti l’eliminazione del porticato di Palazzo Prati per consentire l’avanzamento degli uffici al piano terra che, secondo il sindaco Maurizio Colombo, non sarebbero più a norma per quanto riguarda i rapporti aeroilluminanti. «Viene prevista la completa chiusura del porticato per allinearne il profilo con il piano superiore», ha sottolineato in una dura nota di critica il gruppo di Cardano é, rappresentato in aula da Paola Torno e Massimo Poliseno. «L’edificio sembrerà così un brutto cubo rivestito da vetrate e oscuranti a lamelle frangisole. Perdendo ogni caratteristica architettonica. Il motivo? Un finanziamento di 500mila euro da usare entro agosto a cui hanno aggiunto 80mila euro da bilancio comunale. Lo dicono tutti i proverbI: la fretta è cattiva consigliera».

L’utilizzo di altri spazi 

Dall’opposizione anche Progetto Cardano ha avanzato dubbi, sottolinenando che ci sono diversi spazi pubblici nelle vicinanze da riconvertire per l’ampliamento dei servizi comunali. Come l’ex comando dei vigili sopra la sala Spadolini, ma per ristrutturarlo «servirebbe un mutuo» e, ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici Franco Colombo, «in questo momento non è una soluzione che adotterebbe un buon padre di famiglia». Il sindaco ha spiegato inoltre che i 500mila euro di Regione Lombardia possono essere utilizzati soltanto per Palazzo Prati e che comunque «non c’è ancora un progetto definitivo».

Il riutilizzo della Casa Paolo VI 

L’eliminazione del porticato del municipio non troverebbe tutti d’accordo anche in maggioranza, dove invece arrivano spinte per riconvertire a uffici comunali alcuni spazi della Casa Paolo VI. Se ne sentono di ogni, come spostare l’Anagrafe nell’ex panetteria o l’Ufficio Tecnico in mansarda. In ogni caso il futuro della social housing di piazza Mazzini è tutto da riscrivere, ma prima bisogna chiudere la transazione con gli attuali gestori che non pagando il canone da anni hanno accumulato debiti per oltre 400mila euro. A tal proposito Vincenzo Proto (Progetto Cardano) è riuscito a far votare in consiglio comunale l’emendamento che prevede la nomina della commissione consuntiva “Casa Paolo VI” entro la fine di ottobre «vista la necessità di monitoraggio e condivisione» del nuovo progetto sociale che la giunta dovrà presentare subito dopo avere concluso la transazione economica con gli attuali “inquilini” già approvata dal consiglio comunale lo scorso 30 maggio. 

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