Carletto Reguzzoni: il Busto 81 aspetta il campo e beffa la Pro. Tigrotti a spasso?

BUSTO ARSIZIO – La notizia non è ancora ufficiale, ma i rumors che arrivano dai salotti buoni della politica varesina danno per fatta l’assegnazione del campo sportivo “Carletto Reguzzoni” alla neonata ASD Busto 81 Calcio.

Il bando per l’utilizzo dell’impianto di via Valle Olona, divenuto il tema caldo e spinoso dell’estate bustocca, sarebbe stato dunque vinto dalla società di patron Gigi Galli che, dopo aver venduto il titolo di serie D al Città di Varese (scatenando un vespaio di polemiche), è riuscito dunque a reimpossessarsi del campo attraverso una nuova matricola, vincendo la concorrenza della blasonata Pro Patria, la grande sconfitta del barrage, e delle Pink Busto Stripes, le possibili outsider fra le due litiganti con (probabilmente) il miglior progetto sociale-sportivo, ma il minor peso economico.

Fare rete

Se i rumors dovessero rivelarsi veritieri come ormai pare, il Busto 81 potrebbe dunque tirare un sospiro di sollievo, dopo aver rischiato seriamente di mettere fine ad una storia iniziata negli anni 80 con quel Massimo Tosi che, da presidente dell’Assb, ha lasciato la San Marco per correre in soccorso della causa biancorossa, riuscendo a fare rete; la blasonata Pro Patria , reduce dallo storico blitz di Livorno, diventerebbe invece rossa di rabbia perché, dopo aver sperato di poter dare finalmente una casa in città alle proprie giovanili, dovrà nuovamente “mendicare” aiuto fuori da una Busto che, di fatto, ha aiutato Varese anziché chi, da sola e con enormi sacrifici (alias Patrizia Testa), ha riportato i tigrotti nel calcio professionistico; le Pink Busto Stripes ne uscirebbero infine indenni, avendo fatto rete sia con la Pro Patria che col Busto 81, ma col dubbio (o qualcosa in più) di aversi visto soffiare l’assegnazione, nonostante il coinvolgimento di ben dieci oratori cittadini (conteggiati inspiegabilmente come una sola associazione), della Cooperativa Sociale Nicolò Rezzara e dell’Associazione 100 anni di Pro.

Chi vince e chi perde

Ma in questa guerra fratricida e intestina, gestita malissimo dalla politica di Busto, il vero vincitore è Varese, inteso come capoluogo di provincia e come epicentro della politica che conta. Oltre a riportare il calcio bosino in serie D, cogliendo l’assist offerto su un piatto d’argento dal Busto 81, la Città Giardino è riuscita in un colpo solo a ribadire la sua egemonia sulla prima città della provincia. 

Perde la politica, quella che “abita” a Palazzo Gilardoni (perché quella che conta ha fatto sentire il proprio peso) e che dalla vicenda non esce benissimo. Con l’assessore allo Sport di Busto incapace prima di intercettare le intenzioni di Galli, poi di relazionarsi con la presidentessa della più storica realtà sportiva delle città, e il sindaco di Busto, che a sua volta non è riuscito a trovare una soluzione ai due principali duellanti prima di arrivare al bando. Entrambi escono con un’immagine ammaccata, che solo un colpo di scena potrebbe in parte riparare.

Le polemiche

Un bando che, oltre a lasciare nel mese settembre un campo inutilizzato per tre settimane (col Busto 81 che ha dovuto pagare un affitto ad Olgiate e con le Pink che non si sono mai potute allenare, facendo due open day allo Speroni per gentile concessione), ha generato e continuerà a generare polemiche: in primis perchè la Pro Patria all’origine non avrebbe dovuto nemmeno partecipare; quindi perché alla neonata Asd Busto 81 Calcio – immatricolata per l’occasione – è stato di fatto concesso (da chi? e perchè?) di utilizzare il campo fino a tutto agosto (dopo cioè la fusione col Varese) e di continuare a servirsi dei locali adibiti alla segreteria anche durante il bando (ma le chiavi non erano state consegnate in Comune? E chi le aveva?); e poi perché, in sede di sopralluogo, era stato curiosamente specificato alle tre società in lizza che, in caso di diversa assegnazione dell’impianto, al Busto 81 sarebbe comunque stato concesso il tempo necessario per svuotare uffici e magazzini.

In realtà, spiega il direttore del nuovo Busto 81 Massimo Tosi, «l’impianto ad agosto non lo abbiamo utilizzato. Abbiamo solo avuto accesso alla segreteria per verificare l’arrivo delle comunicazioni della Lega Nazionale dilettanti. Oltre ad aver curato la manutenzione e gli spogliatoio».

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Reguzzoni Busto 81 Varese – MALPENSA 24