Caso Ferragni, dopo pandoro e uova di Pasqua ombre anche sulla bambola Trudi

MILANO – Non solo pandoro Balocco e uova di Pasqua Dolci Preziosi, nel mirino della Procura di Milano tutte le operazioni commerciali dell’influencer legate alla beneficenza. E adesso tocca alla bambola Trudi in edizione limitata, una Chiara Ferragni Mascottein vendita su ‘The Blonde Salad’, annunciando che tutti i profitti  sarebbero andati a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit contro il cyberbullismo.

Un’iniziativa che risale addirittura al 2019. A rivelare il nuovo filone in corso di verifica da parte dei Pm milanesi e della Guardia di Finanza è La verità.

«In merito a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente alla bambola Ferragni, Tbs crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp out bullying nel luglio 2019». Lo si legge in una nota secondo cui «il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e sugli altri riconducibili a Tbs Crew Srl. Tbs crew Srl, infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp out bullying ha riguardato – come dichiarato nei materiali di comunicazione – esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi».

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