Casorate, Cassani innocente ma il Pd abbandona l’aula: «Miseria morale»

CASORATE SEMPIONE – La Lista civica democratica martedì sera, 25 giugno, ha abbandonato l’aula subito dopo la comunicazione in consiglio comunale del sindaco di Casorate Sempione, Dimitri Cassani, in merito all’archiviazione del procedimento nei suoi confronti. Proprio su segnalazione dei consiglieri di minoranza, il primo cittadino è stato indagato per 18 mesi per un presunto abuso d’ufficio. Un’ipotesi di reato che si è rivelata infondata.

Miseria morale

La reazione del Pd e dei civici ha scatenato la reazione del sindaco che ha affidato poche ore dopo ai social i suoi sentimenti: «I consiglieri di minoranza si sono offesi ed hanno abbandonato il consiglio perché “mi sono permesso” di sottolineare la miseria morale che li ha spinti a fare una vera e propria azione di delazione e calunnia, se ne sono andati tra gli applausi dei loro accoliti (4 persone) perché è più facile scappare quando non si hanno argomenti, ci vuole coraggio nel rimanere al proprio posto e molto di più nel chiedere scusa quando si capisce di aver passato il limite».

Non faccia la vittima

Il capogruppo del Pd, Tiziano Marson, risponde a tono. «Non faccia la vittima, a me chiamarono i carabinieri per una denuncia fatta da loro in merito alla sparizione di una telecamera in municipio. Quindi quando Cassani parla di limiti dovrebbe pensarci due volte. Abbiamo soltanto fatto il nostro dovere di consiglieri comunali. Secondo noi c’era, e c’è tuttora, un evidente conflitto di interessi tra la professione di geometra in paese di Cassani e il suo ruolo istituzionale e abbiamo ritenuto doveroso segnalarlo alla procura della Repubblica. Se la magistratura non ha ravvisato nulla di illecito ne prendiamo atto». C’è poi un’altra questione che Marson solleva: «Avevamo denunciato un altro presunto illecito per la mancata esposizione della segnaletica in un cantiere edile. Non capiamo perché non se ne faccia cenno nell’archiviazione».

Il conflitto d’interesse

Nella richiesta di archiviazione c’è invece un altro aspetto che in consiglio comunale non è stato affrontato. Preso atto che non ci sono elementi di interesse sotto il profilo penale, è lo stesso pubblico ministero Susanna Molteni a sollevare la questione del conflitto d’interesse. Scrive il sostituto procuratore: «I fatti oggetti dell’esposto potrebbero essere valutati sotto il profilo amministrativo e dare eventualmente luogo all’illegitimità degli atti adottati e a sanzioni disciplinari». La partita, dunque, potrebbe non essere ancora terminata.

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