Cassano, giù i tigli di piazza 25 Aprile. I residenti: «Piange il cuore». Pd all’attacco

cassano tigli piazza 25 aprile

CASSANO MAGNAGO – «Che scempio, uno storico polmone verde di Cassano Magnago se ne va per sempre», dice una delle residenti. «Mi ricordo quando da bambina venivo qua a giocare. Mi piange il cuore», commenta una cittadina. Oggi – 21 agosto – sono iniziati i lavori di abbattimento dei primi dei 12 tigli in piazza 25 Aprile. E le reazioni non si fanno attendere. Anche la politica interviene e dai banchi dell’opposizione il centrosinistra punta il dito: «Una scelta irresponsabile e non condivisa, causa di una scarsa manutenzione».

La voce dei residenti

L’area di piazza 25 Aprile è recintata, mentre gli operai sono al lavoro per abbattere i tigli. Una decisione obbligata, ha di recente spiegato il sindaco Pietro Ottaviani, visto che «la perizia dell’agronomo non ci dà la possibilità di intervenire in altro modo in quanto si sottolinea lo stato di pericolosità degli alberi». Ma che è stata maldigerita da chi ogni giorno, uscendo di casa, si ritrovava di fronte ai filari d’alberi: «Erano un simbolo, piante rigogliose e fresche. Bastava tenerle in ordine. invece le tagliano nella settimana più calda dell’anno: senza preavviso e senza che qualcuno possa protestare, visto che non c’è nessuno in questo periodo». E ancora: «si riempiono la bocca con sostenibilità e ambientalismo. Ma poi questo è il risultato».

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Centrosinistra all’attacco

Rifacendosi alla relazione dell’agronomo, il centrosinistra rincara la dose: «La condizione conservativa generale delle piante è mediocre e la manutenzione non è stata eseguita con costanza e soprattutto con tecniche inadeguate. Ciò ha causato il deterioramento di alcune piante rendendole difatti pericolose. In 20 anni, in particolar modo negli ultimi 10, cosa è stato fatto dall’amministrazione?». Di più: «Il sindaco dice che gli alberi sono diventati pericolosi. Forse è meglio che si corregga dicendo “li abbiamo fatti diventare pericolosi” o “in quella piazza dobbiamo fare altro. Con la scusa che quelli da abbattere sono 5, tiriamo giù anche tutti gli altri”». Infatti, dice la lista guidata da Tommaso Police, «dalla relazione si evince che alcuni alberi sono da abbattere, altri possono essere salvati».

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Sulle accuse di mancata condivisione («Nessuna comunicazione in precedenza, nessun passaggio in Commissione Territorio e in consiglio comunale») arriva l’affondo: «Avremmo sicuramente posto delle domande: quanto costa l’intervento? E la perizia? Perché se ne ha fatta una sola? Il perito come è stato selezionato il perito? In che tempi verrà?». Fino all’affondo: «Siamo a un punto ormai irreversibile: il progetto di restyling della piazza è antecedente alla perizia dell’agronomo. Prima hanno deciso di abbattere il filare, poi hanno chiesto se per caso era composto da alberi malati. Gli eventi atmosferici come i temporali e le grandinate di luglio sono solo una scusante tornata utile. Con un velo di tristezza diciamo addio alla piazza come l’abbiamo da sempre conosciuta».

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