Castellanza diventa “piccola”: i residenti scendono sotto i 14 mila

di Sarah Zambon

CASTELLANZA – Grande Città di giorno con i suoi ospedali, l’università e la stazione Ferroviaria, piccolo paese dall’ora di cena in poi. Castellanza, da sempre, vive questa duplice essenza, ma non è mai riuscita a fare il salto di qualità e diventare nel concreto quello che è sulla carta: una città. E oggi i numeri dei residenti “piangono”: il dato è che i cittadini castellanzesi sono scesi sotto la soglia dei 14 mila abitanti. E di questi quasi 3 mila sono stranieri.

Schiacciata tra le “grandi”

Schiacciata tra due “colossi” come Busto Arsizio e Legnano, spartiacque tra la provincia di Milano e quella di Varese: Castellanza è una Città che vuole poter dire la sua.

Nonostante la presenza sul territorio dell’Università Cattaneo, la quantità di servizi offerti alla cittadinanza, una biblioteca fornita e molto attiva ed un tessuto commerciale solido e in continua espansione, l’analisi dei dati forniti dall’Ufficio Demografico restituisce un quadro abbastanza scoraggiante. I residenti attuali sul territorio castellanzese, infatti, sono solo 13.984, dei quali ben il 46, 56 % appartiene alla fascia d’età compresa tra i 30 ed i 64 anni; seguono gli ultrasessanticinquenni (di cui 2 centenari e 2 ultracentenari), pari al 28,56% della popolazione.

Sempre meno giovani

La restante percentuale è quella, quindi, che comprende tutti gli under 30: 3,86% da 0 a 5 anni, 7,24 da 6 a 14, 13,78 da 15 a 29 anni, per un totale di “giovani” che corrisponde al 24,88% dei castellanzesi. Il rapporto 2023 tra nuovi nati e cittadini deceduti, inoltre, è in negativo e si attesta su un laconico meno 92, pari ad una percentuale del meno 6,61%.

Eppure le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale e dalle tante associazioni presenti in città sono molte: come può Castellanza risultare maggiormente attrattiva e candidarsi per essere considerata un’oasi non solo di tranquillità e benessere, bensì anche di vivacità socio-culturale ed economica?

L’urbanistica come richiamo di chi “fugge”

La risposta risiede, almeno in parte, negli sforzi profusi per dare un nuovo assetto al tessuto urbano e nei tanti progetti avviati o da avviare, volti a valorizzare il più possibile il patrimonio esistente e a creare nuove opportunità: «Non è possibile ridisegnare completamente una città urbanisticamente già satura», aveva dichiarato il sindaco Mirella Cerini. «È vero che Castellanza non ha un vero e proprio “centro”, di cui invece possono godere, ad esempio, i cittadini di Legnano o Busto Arsizio, ma con la piazza lineare, la nuova pista ciclopedonale e il progetto MILL miriamo a “ricucire” tra loro i rioni, inevitabilmente separati dalla statale del Sempione, per restituire ai castellanzesi un territorio più bello e più fruibile da qui ai prossimi anni». Basterà per tornare a far crescere il numero dei residenti? 

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