Castellanza, aiuto al commercio. Palazzo: «Regole chiare. Serve una commissione»

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CASTELLANZA – Il gruppo Sognare insieme Castellanza «Sollecitato da commercianti e ambulanti, preoccupati per le  ricadute e  riflessi negativi  del coronavirus sul futuro delle proprie attività commerciali» ha  protocollato una richiesta urgente di convocazione della Commissione Tecnica, allargata alle parti sociali,  «Per riscrivere il regolamento del commercio e dare risposte di aiuto concreto alle attività sul territorio».

Spazi divisi in parti uguali per le attività

Il perché della richiesta lo spiega il consigliere di Sognare insieme Castellanza Michele Palazzo. «Il nostro gruppo abitualmente è a contatto con i cittadini. Il nostro impegno è quello di ascoltarli – spiega Palazzo – In questo caso abbiamo raccolto le istanze, le preoccupazioni e i suggerimenti di commercianti e ambulanti. Il confronto servirà a fissare regole precise per tutti che non danneggino nessuno. Un sostegno concreto a tutte le attività». Palazzo porta l’esempio di bar e ristoranti e della concessione del plateatico (foto di repertorio). «E’ pacifico che il servizio all’esterno degli ambienti chiusi è consigliato in questo momento – dice – Ma la concessione del plateatico deve essere uguale per tutti. Se ho una piazza con cinque locali presenti, non potrò concedere cento metri quadrati a un’attività e 20 ad un’altra, perché andrei a penalizzarla. Non potrà essere: “Chi prima arriva meglio alloggia”. Dovranno essere fissate regole uguali per tutti che diano a tutti le stesse opportunità di lavorare».

Libero accesso al mercato e controlli all’interno

Altro punto sono gli ambulanti. «Il tema è lo stesso – spiega Palazzo – Quello degli spazi. Che si stanno riducendo per garantire, giustamente, il distanziamento sociale. Però è necessario fare qualcosa per incentivare l’afflusso di pubblico all’area mercato che, a Castellanza, è molto vasta. Ieri, venerdì 22 maggio, ho fatto un giro al mercato. La situazione era paradossale: c’erano 20 persone all’interno, distribuite su una piazza d’armi e 20 all’esterno, in coda, magari per un’ora, in attesa di entrare. E’ chiaro che così non funziona. Così come hanno fatto altri Comuni, bisognerebbe lasciare libero l’ingresso all’area serrando, però, i controlli dentro l’area perché non vi siano assembramenti. Utilizzare anche le associazioni per questo: volontari e agenti garantiranno il rispetto delle regole all’interno del mercato. Ma il pubblico deve avere accesso libero, altrimenti disincentiviamo una visita al mercato con i tempi di attesa troppo lunghi».

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