Castellanza Servizi, Ramolini assolto da ogni accusa. Opposizione sugli scudi

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CASTELLANZA – E’ stato assolto anche dall’accusa di truffa ai danni dello Stato Paolo Ramolini, ex-direttore di Castellanza Servizi e Patrimonio. L’assoluzione è arrivata in Appello. Ramolini, difeso dall’avvocato Francesco Trotta, in primo grado era già stato assolto dall’accusa, ben più grave, di peculato.

In Appello è stato scagionato anche dall’accusa di aver favorito l’allora direttrice della farmacia gestita dalla Csp per alcune ore di lavoro non eseguite ma pagategli dalla società (l’ipotesi iniziale era di circa 780 euro), a danno dell’Inps e, dunque, dello Stato.

Sul punto interviene il consigliere di opposizione Romeo Caputo che in un comunicato afferma:

Dopo il risalto mediatico emerso alla notizia delle indagini per peculato e truffa che
hanno interessato la CSP, ad evitare che la recente notizia di assoluzioni passi sotto
traccia, ritengo opportune alcune considerazioni.
Sull’argomento, soprattutto in merito alla truffa, ero già intervenuto a suo tempo
manifestando perplessità e reclamando chiarimenti per le modalità di gestione delle
ore straordinarie della farmacia, chiarimenti che non sono mai stati dati.
Ricostruendo in maniera sintetica la dinamica dei fatti, ricordo che: alla denuncia di una
Dipendente di CSP, aveva poi fatto seguito una presa di posizione da parte di CSP e del
Comune di Castellanza che, sostanzialmente, si sono sostituiti alla Denunciante.
Dopo la sentenza di assoluzione per peculato, nonostante parere differente del PM, CSP
ha deciso di ricorrere e il Comune di costituirsi parte civile. Alla truffa è invece seguita
una messa alla prova e una condanna, condanna che in appello si è risolta con
un’assoluzione.
La dinamica dei fatti fa emergere la preoccupazione e un sentimento che non aiutano
a considerare le prese di posizione di CSP e del Comune come finalizzate ad un’esigenza
di giustizia.
Perché, a fronte di una denuncia di un Terzo, risolta in primo grado con un’assoluzione
a cui il PM non ha rilevato elementi per ricorrere, sono poi intervenuti CSP e Comune?
Perché CSP e Comune, anziché sentirsi sollevati per il fatto che una parte della vicenda
si era risolta positivamente hanno ritenuto di dover prendere posizione e rilanciare?
Ora rimane solo da augurarsi che non maturi l’intenzione di un ulteriore ricorso.
Decisione che potrebbe essere considerata una convenienza per rimandare a tempi
futuri e ad altri Soggetti la responsabilità di scelte inopportune e dispendiose.
Confido che questa eventualità venga affrontata e valutata collegialmente all’interno
della Maggioranza e che la Maggioranza, nel suo insieme, si assumi la responsabilità di
questa eventuale decisione; decisione alla quale si dovrà adattare l’Amministratore
Unico di CSP.
Personalmente, con gli strumenti a mia disposizione, non trascurerò di seguire la
vicenda.

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