Chiusura scuola Marconi a Castronno, Sinistra Italiana: «Decisione scellerata»

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CASTRONNO – «I tagli all’istruzione rappresentano la miopia di una parte di politica che non vede nelle future generazioni un valore inestimabile, da coltivare con cura». Sinistra Italiana Varese scende in campo sulla chiusura della scuola Marconi di Sant’Alessandro. Se Provincia di Varese «ha voluto “prendere atto” – di fatto avallando questa scelta – noi abbiamo combattuto con i genitori, sostenendo la loro raccolta firme contro una decisione scellerata».

L’ok di Provincia

Nel Piano provinciale di dimensionamento della rete scolastica della provincia di Varese – per l’anno 2023-2024 – è sparito il nome della scuola della frazione di Castronno, non più presente nell’elenco degli istituti. Il Comune, vista la capienza della scuola, ha ritenuto opportuno programmare l’attività scolastica in un unico plesso. La decisione di chiudere la primaria Marconi è stata deliberata in consiglio lo scorso luglio. Di contro, la Provincia di Varese ha preso atto. Scelta che Sinistra Italiana non manda giù: «È il frutto di personalismi del sindaco Gabri e della giunta di centrodestra, in nome di una fantomatica “razionalizzazione dei costi” che, come sempre, significa minore spesa per i servizi essenziali come l’istruzione».

In direzione opposta

Dal comunicato della Provincia, prosegue SI, «viene detto che la scuola chiude perché non ci sono classi pollaio. Che sono invece formate da 15 alunni, come noi abbiamo proposto in qualità di Alleanza Verdi Sinistra nell’ultima campagna elettorale». Insomma, si mette il lucchetto alla struttura «perché era troppo innovativa e forniva una didattica di qualità, cosa su cui Provincia e Regione non vogliono investire. Il progetto della destra è sempre lo stesso: chiudere le eccellenze pubbliche nei servizi cardine di una società – come l’istruzione o la sanità – per produrre e aumentare le diseguaglianze che pervadono le nostre comunità. Noi crediamo che si debba andare nella direzione opposta, verso classi di 15 alunni, con didattiche innovative, diffuse sul territorio, e adeguati fondi all’istruzione per permettere a tutti e tutte di godere gratuitamente del miglior servizio pubblico possibile».

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