Demare, il velocista senza rivali e l’amarezza per la Parigi-Roubaix

ciclismo demare giro italia

Arnaud Demare non si ferma. E’ lui il velocista più potente del Giro d’Italia, che anche sul traguardo di Brindisi, arrivo della settima tappa, ha conquistato la sua terza vittoria alla corsa rosa.

Come è stata questa volata?
«C’è stato un ottimo lavoro di squadra per tutto il giorno. Poi Jacopo ha aperto la strada quando la squadra degli Emirati Arabi Uniti ha cercato di ostacolarci, quindi abbiamo cambiato tattica rapidamente e anche il mio ultimo uomo della volata. E’ stata una volata gomito a gomito con i migliori velocisti di questo giro, in una tappa velocissima resa difficile dal vento e dai ventagli».

Attualmente lei è uno dei velocisti più vincenti. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno?
«Mancava la fiducia in me stesso prima di quest’anno, e forse anche i miei compagni di squadra avevano perso un po’ di fiducia in me. Poi quest’anno dall’inizio della stagione mi sono molto impegnato e penso che i miei compagni di squadra lo abbiano notato. Così tra noi è iniziato un nuovo rapporto di fiducia come mai prima d’ora, che ci aiuta a correre con una mente libera. Il duro lavoro più la fiducia ci hanno portato qui, senza fiducia è molto difficile vincere gli sprint».

Cosa sta succedendo con Sagan?
«Probabilmente io sono diventato più esperto e forse Sagan si è concentrato di più sulle classiche. Rispetto al passato ha perso un po’ del suo modo esplosivo di fare le volate. Forse sono gli stessi errori che ho fatto io in passato, ma ora ho deciso di concentrarmi al 100% sugli sprint».

Lei è francese ed è arrivata la notizia che la Parigi-Roubaix, la vostra Classica Monumento, è stata annullata. Che effetto le ha fatto?
«È stato veramente molto triste apprendere questa notizia. E’ triste anche per la storia del ciclismo e di questa corsa, perché è la prima volta dal secondo Dopoguerra che la corsa viene fermata. Tutto stava andando bene con la ripresa del ciclismo e adesso con la Roubaix stiamo facendo un passo indietro. È una cosa difficile da commentare per me. La Roubaix è una corsa che mi piacerebbe vincere un giorno e spero di poter essere lì già il prossimo anno».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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