Salvarono gli ebrei dallo sterminio: gli eroi di Clivio diventano “giusti tra le nazioni”

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Le autorità in posa insieme ai parenti dei premiati

CLIVIO – Gli angeli del bene di Clivio diventano “giusti tra le nazioni”. L’importante riconoscimento è stato assegnato oggi, giovedì 21 settembre, nel paese di confine, alla memoria del maresciallo della Guardia di Finanza Luigi Cortile e della signora Nella Marazzi Molinari, che durante la Seconda guerra mondiale si adoperarono per salvare tantissimi ebrei, aiutandoli a scappare nella vicina Svizzera (nel video qui sotto le interviste).


I presenti

Presso la palestra di Clivio è stata grandissima la partecipazione, a partire dalle autorità: in prima fila insieme al sindaco Giuseppe Galli, il prefetto Salvatore Pasquariello, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Crescenzo Sciaraffa, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Gagliardo e il questore Michele Morelli. Tra i presenti anche l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, il consigliere regionale Giuseppe Licata, il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Carcano, il presidente della Comunità Montana del Piambello Paolo Sartorio e i sindaci della Valceresio. Infine l’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar: ad assegnare l’onorificenza di giusto tra le nazioni è infatti lo Yad Vashem. «Agendo – ha commentato – Luigi Cortile e Nella Marazzi Molinari hanno dimostrato l’importanza di prendersi cura del prossimo. L’esempio dei giusti è una candela che illumina e guida il nostro cammino».


Eroi silenziosi

Dopo l’esecuzione degli inni di Israele e Italia è stato il primo cittadino ad introdurre la cerimonia, non senza un po’ di emozione per l’occasione. Ha innanzitutto ringraziato il colonnello delle Fiamme Gialle Gerardo Severino, poi intervenuto per raccontare la storia degli insigniti, da lui ricostruita in sei anni di impegno e ricerca di documentazioni insieme al professore Giorgio Sacerdoti e alle sorelle Colonna, tra le persone salvate, presenti oggi alla cerimonia. «Senza di te questa bellissima vicenda non sarebbe venuta a galla», ha detto il sindaco Galli, prima di leggere un messaggio di saluto giunto dal ministro Giancarlo Giorgetti. «Eroi silenziosi che meritano tutta la nostra riconoscenza perché hanno scelto di stare dalla parte dei giusti. Storie che devono essere celebrate e ricordate», le parole dell’esponente del Governo.

L’impegno di una comunità

L’opera del maresciallo Cortile e della signora Marazzi Molinari avvenne sulla spinta di don Gilberto Pozzi, il parroco di Clivio che ebbe il merito di unire la comunità nel dare aiuto alle tante persone che cercavano di scappare oltre confine. Molti furono aiutati a fuggire fisicamente di notte tagliando le reti tra Italia e Svizzera, altri furono ospitati dalle famiglie di Clivio. «Questa medaglia è per due persone, ma in realtà viene data a un’intera comunità», ha detto Gerardo Severino. Il maresciallo Cortile pagò la sua azione di umanità con la vita: fu deportato a Mauthausen, dove morì nel gennaio 1945. Il comandante provinciale della Guardia di Finanza Crescenzo Sciaraffa si è rivolto ai bambini presenti: «Nella e Luigi fratelli e sorelle d’Italia, che l’Italia chiamò, furono pronti alla morte. L’Italia vi ha chiamati a essere cittadini, il mio auspicio è che voi siate pronti a essere protagonisti della storia della repubblica italiana».

Le testimonianze

Quindi le testimonianze di chi deve la sua vita al maresciallo Cortile e alla signora Marazzi Molinari, a partire da Giorgio Sacerdoti. «Era una notte del novembre del 1943 quando la mia famiglia passò il confine: io avevo 9 mesi». Poi Elena Colonna: «La mia famiglia era composta da 10 persone: siamo diventati amici dei Molinari». Intervenuti inoltre Antonio Cortile, nipote del maresciallo Luigi Cortile («Ringrazio di cuore quanti si sono prodigati per raggiungere questo traguardo») e Alberto Molinari, uno dei figli di Nella Marazzi Molinari. «È per noi motivo di orgoglio sapere che il nome di nostra madre sarà ricordato nel giardino dei giusti tra le nazioni».

La consegna dell’onorificenza ai figli della signora Marazzi Molinari

A Clivio anche il figlio di Liliana Segre

Ma per molte persone che trovarono un aiuto da parte del maresciallo Cortile ci fu anche chi invece non riuscì a salvarsi: altri finanzieri non ebbero infatti il coraggio di reagire alle disposizioni dei tedeschi e furono costretti ad arrestare tra gli altri anche Liliana Segre, pur non di essere deportati loro stessi. E oggi a Clivio era presente proprio il figlio della senatrice, Alberto Belli Paci, che ha voluto quindi ringraziare i due eroi silenziosi del paese per la loro opera (nel video qui sotto il suo intervento). «Non si sono girati dall’altra parte: a loro la nostra famiglia è estremamente grata».

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