Progetto MoSaIC, Amadeus di Rescaldina ha costruito ponti di note in Europa

rescaldina ensemble amadeus mosaic

RESCALDINA – Con più di 40 concerti a cui hanno preso parte musicisti da tutto il mondo, si è chiuso il progetto MOSaIC-Music for Sound Integration in the Creative Sector, cofinanziato dal programma “Creative Europe” dell’Unione europea e guidato dall’Italia con l’associazione Ensemble Amadeus di Rescaldina come capofila. Il progetto, realizzato con formazioni musicali di Belgio, Danimarca e Romania, ha coinvolto 4 formazioni musicali, 13 artisti provenienti dall’Europa e 25 da Paesi extra Ue impegnati per oltre due anni e mezzo. E ha tracciato una nuova strada in tema di integrazione tra i popoli e le culture. Come anticipa il presidente dell’Ensemble Amadeus, Marco Raimondi, «il progetto proseguirà nell’esperienza dell’orchestra e del coro Amadeus. Vi è l’idea di dare vita a un laboratorio musicale per l’Europa, una sorta di incubatore che riesca a mettere insieme non solamente le nazionalità diverse, ma anche gli stili differenti che in questo progetto sono stati toccati: la musica sinfonica portata dall’Italia, quella popolare rappresentata dal Belgio, il jazz di cui si è fatta portavoce la Romania e l’avanguardia che è arrivata dalla rappresentanza della Danimarca».

Raimondi: «Musica potente strumento di integrazione»

rescaldina ensemble amadeus mosaicRealizzato con il supporto di Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Fondazione Cariplo, Fondazione Ticino Olona e Fondazione Comunitaria del Varesotto e con il patrocinio dei comuni che sono stati interessati fra cui Milano, Legnano, Gallarate, Busto Arsizio e Castellanza, MoSaIC è la testimonianza di come «la musica sia un potente strumento di integrazione – spiega Raimondi – Siamo partiti quasi tre anni fa, quando il grande tema di attualità erano gli sbarchi e si parlava di chiusura dei porti e, dopo il forzato stop imposto dalla pandemia, siamo arrivati oggi quando un’altra emergenza richiama l’attenzione dei media: l’Afghanistan e i suoi profughi. Indubbiamente questa concomitanza non voluta ci ha portato a estendere la riflessione sul tema dell’integrazione sia all’interno sia all’esterno dell’Europa; sulla necessità di rafforzare la voce europea, senza però perdere quelle “inflessioni” che sono caratteristiche di ogni singola nazione».

Quasi 10.000 spettatori per 40 concerti

MoSaIC ha dato vita anche a più di 40 giornate di laboratorio nelle scuole per gli studenti di Italia, Belgio, Danimarca e Romania, a 10 studi riguardanti le tradizioni musicali internazionali di altrettante culture e ha attivato un importante dibattito con 11 seminari per conoscere musiche e strumenti dal mondo e i musicisti direttamente coinvolti.

rescaldina ensemble amadeus mosaic«È stato un percorso che ci ha visti innanzitutto impegnati nella valorizzazione della musica, attraverso il confronto aperto tra generi differenti; ma anche l’occasione di riflettere sul ruolo che la musica ha e deve avere nella società di oggi», sottolinea Raimondi. L’Italia, che è stata rappresentata dall’orchestra e dal coro Amadeus di Rescaldina con più di 120 elementi coinvolti, ha giocato un ruolo importante, non solamente in quanto capofila, ma per aver portato la sua grande tradizione sinfonica sul palcoscenico europeo. Ben 50 le nuove creazioni musicali e gli arrangiamenti inediti di musiche tradizionali in chiave sinfonica fatti da Enrico Raimondi: «Brani della tradizione iraniana, coreana, ma anche dell’Est europeo sono stati riarrangiati per renderli più fruibili – precisa il presidente di Amadeus – Il lavoro è stato tanto, come tanti però sono stati i risultati in termini di partecipazione con il pubblico che non ha mai smesso di seguirci: quasi 10.000 gli spettatori negli appuntamenti di MoSaIC».

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