Confabitare Varese propone modifiche al Dl Ristori. «Settore immobiliare in crisi»

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VARESE – Ridurre l’Imu, introdurre un credito di imposta a favore dei proprietari immobiliari e modificare il Tuir. Sono queste alcune delle idee che Confabitare ha proposto alla commissione del senato in riferimento al Decreto Ristori. «Per essere al fianco dei nostri associati, ma anche delle famiglie», ha commentato il segretario della sezione di Varese, Luca Capodiferro.

Confabitare dialoga con il Senato

L’associazione Confabitare nazionale ha presentato alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica alcune proposte in merito al decreto ristori che sono state predisposte dall’avvocato Capodiferro, in quanto coordinatore nazionale centro studi giuridici e segretario di Confabitare Varese.

Le proposte, peraltro richieste a Confabitare dalla stessa Commissione, sono il frutto del lavoro che tutto il centro studi nazionale ha svolto in questi mesi e dei colloqui avuti con esponenti politici del Governo, di alcune Segreterie Politiche, dei Capi Gruppo parlamentari  i maggioranza e minoranza.

Crisi anche del settore immobiliare

«In questo 2020 così difficile per il nostro paese, nel quale tutti siamo chiamati a concentrare i nostri sforzi, energie ed attenzione per superare la “seconda ondata” della crisi sanitaria, Confabitare è al fianco dei propri associati e, in generale, di chi possiede immobili, sia per affrontare e superare i problemi contingenti che per aiutarli a gestire le conseguenze dovute alla crisi che ha investito pesantemente il comparto immobiliare, sia residenziale che commerciale», dicono dall’associazione.

«Le restrizioni imposte – continuano – sebben necessarie, sono diventate insostenibili anche per il comparto immobiliare». Molte imprese, infatti, sono ferme e non riescono a pagare l’affitto, come anche molte famiglie, con la conseguenza che tutto ciò grava, al momento, su molti proprietari che non percepiscono più l’affitto e, loro volta, si trovano in difficoltà a far fronte ai propri impegni. Perciò, Confabitare ha sottoposto alla commissione una serie di proposte di integrazione ed emendamento del Dl ristori.

Credito d’imposta

Confabitare ha proposto l’introduzione di una forma di compensazione per i locatori che decidono di non procedere con sfratto per morosità o decreto ingiuntivo, attraverso l’introduzione di uno speciale credito d’imposta riservato ai locatori, utilizzabile ai fini delle dichiarazioni IRPEF ed IRES, pari all’ammontare totale dei canoni non percepiti, utilizzabile sia in unica soluzione che mediante spalmatura su cinque anni consecutivi a partire dal 2020. In questo modo si aiutano sia le attività in crisi, evitando di sfrattarle, sia i locatori ai quali viene meno un reddito che, in molti casi, è loro necessario per vivere. «Al fine di evitare utilizzi impropri del credito, si è pensato ad una forma di supervisione e certificazione da parte delle associazioni della proprietà edilizia, sulla falsa riga delle attestazioni per i canoni agevolati (i c.d. 3+2). La proposta serve anche a colmare l’evidente disparità di trattamento fra conduttori e locatori in tema di credito d’imposta.

Cancellare la seconda rata Imu

In considerazione del fatto che sono in grave crisi anche le locazioni ad uso abitativo e per prevenire eccezioni di incostituzionalità per disparità di trattamento con le locazioni ad uso diverso, «abbiamo pensato d’introdurre la cancellazione della rata di dicembre dell’Imu anche per le locazioni residenziali. Questo consente, inoltre, alle famiglie di poter disporre di qualche risorsa in più per affrontare i prossimi mesi che si preannunciano decisamente difficili.

Differimento della seconda rata Imu

Sempre al fine di evitare ingiustificate disparità di trattamento, per evitare una penalizzazione senza motivo di molti soggetti e vista la crisi che ha colpito persone fisiche e giuridiche, in via del tutto straordinaria e per il solo anno 2020, per tutti coloro che non hanno titolo per beneficiare di quanto previsto dal DL Ristori, «abbiamo chiesto di sospendere e differire al 31 marzo 2021 la seconda rata dell’imposta
municipale propria Imu che essere versata entro il 16 dicembre 2020

Modifiche al Tuir

In linea con quanto introdotto con il Decreto Crescita, si propone una modifica parziale dell’art. 26 del Tuir (Testo unico imposte sui redditi). «Laddove ad oggi non è consentito anche alle locazioni ad uso diverso dall’abitativo di poter beneficiare della possibilità, in caso di morosità, di non far concorrere i canoni non percepiti al reddito complessivo del locatore, sempre a condizione che sia data prova dell’avvenuta notifica dello sfratto ovvero dell’ingiunzione di pagamento. In tal modo si sana una manifesta disparità di trattamento che non trova ragione alcuna e si consente ai locatori di non dichiarare i redditi non percepiti e, di conseguenza, di non dover pagare le relative imposte».

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