VARESE – «Il dialogo con i 5 Stelle? Noi ci siamo, ma vorremmo capire in cosa si traduce questa loro apertura. Esprimere un sostegno ai nostri candidati alle amministrative di settembre, dove non si presentano, sarebbe un primo passo concreto». Invoca un gesto di buona volontà, propedeutico ad una discussione programmatica, Giovanni Corbo, segretario provinciale del Partito Democratico e sindaco di Besnate, alla luce della votazione di settimana scorsa sulla piattaforma Rousseau, che ha posto fine allo «splendido isolamento», come lo hanno definito i portavoce M5S in provincia di Varese Niccolò Invidia e Roberto Cenci, del Movimento fondato da Beppe Grillo anche sul territorio della provincia di Varese. Dove oggi i pentastellati sono presenti in poche realtà: tra le grandi città solo Busto Arsizio (e Saronno, dove hanno un loro candidato), ma non Gallarate e Varese.
Segretario Corbo, come legge l’apertura dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle ad un dialogo con le altre forze politiche della provincia di Varese? Visto che a Roma Pd e M5S governano insieme, sembrerebbe naturale che i “dem” possano essere il primo interlocutore di questa uscita dall’isolamento politico dei “grillini”…
«Come ho già avuto modo di dichiarare nei mesi scorsi, il PD è un partito inclusivo che certamente non si chiude di fronte a delle aperture, ma abbiamo anche un senso di responsabilità che ci porta ad individuare delle linee politiche ben definite, consapevoli del consenso che abbiamo sul territorio. Dunque, siamo disponibili a discutere con i Cinque Stelle, ma mantenendo la dignità della proposta politica del PD: in alcuni casi ci sono temi su cui bisognerebbe capire come fare sintesi tra PD e M5S».
Quali in particolare?
«Io parlo come segretario provinciale, non su temi nazionali come il MES su cui vorremmo capire come si pone il Movimento 5 Stelle. Io ad esempio rivendico l’europeismo del PD, che ci consente oggi di avere gli strumenti per affrontare adeguatamente la crisi post-Covid, ma non dimentico che alle europee eravamo l’unico grande partito ad essere europeista. Se poi ci caliamo in una dimensione provinciale, ben venga il dialogo con i M5S. Da parte nostra comunque non c’è mai stata preclusione né chiusura. Se ci saranno i presupposti, valuteremo».
Par di capire che, dovendo aprire ancora una discussione, un’eventuale alleanza sia un’ipotesi, eventualmente, ancora tutta da costruire. Abbiamo capito bene?
«Intanto mi farebbe piacere capire alle prossime elezioni amministrative del 2021, dove ci sono in gioco competizioni importanti, come gli esponenti del M5S vogliano declinare questa apertura proposta a livello nazionale. Per quel che ci riguarda, noi ci siamo, non chiudiamo la porta».
Guardando invece alle amministrative di settembre 2020, non c’è stato ancora alcun approccio con i “grillini”?
«So che a Saronno hanno presentato un loro candidato. Mi farebbe piacere capire se questa apertura si traduce in qualche altra cosa in vista del voto. A Somma Lombardo invece il Movimento Cinque Stelle non c’è, mentre nei comuni più piccoli ci sono liste senza simboli di partito. Diciamo che esprimere qualche sostegno ai nostri candidati in corsa per le comunali di settembre potrebbe essere un primo passo concreto, una buona base per valutare un impegno a dialogare».
A Varese, intesa come città capoluogo, il PD e il sindaco Galimberti stanno lavorando ad un allargamento della coalizione di governo, e lo stesso assessore Roberto Molinari qualche giorno fa ha preso a modello il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che è andato al voto senza i Cinque Stelle. La presenza dei “grillini” a Varese potrebbe in qualche modo destabilizzare lo schema che si sta mettendo in atto?
«Al momento la questione non si pone, a Varese città il tema di un’alleanza non è all’ordine del giorno. Al momento i Cinque Stelle a Varese non sono in gioco e si sta facendo un altro percorso».
I Cinque stelle aprono alle alleanze con gli altri partiti anche in provincia di Varese