Corbo (Pd): «Ampie coalizioni per tornare a vincere in provincia di Varese»

segretario provinciale corbo pd

VARESEGiovanni Corbo, sindaco di Besnate da sei anni, è stato eletto segretario provinciale del Pd a novembre del 2018, in uno dei momenti più bassi del partito. Un anno e mezzo dopo le quotazioni del partito sono tornate a crescere.

Corbo, le elezioni in Emilia Romagna hanno riportato un po’ di ottimismo anche in provincia di Varese?
«Lo slancio si era avuto già prima quando, dopo la scissione con Italia Viva, abbiamo saputo dare un segnale forte di pluralismo, che è l’anima vera del Partito democratico. Molti di noi dicono che ora dobbiamo diventare più radicali, io dico che semplicemente dobbiamo essere più coraggiosi»

La fuga in Italia Viva è stata in provincia di Varese nettamente inferiore rispetto ad altre parti d’Italia. Perché?
«La parte riformista del nostro partito in provincia si riconosce ancora nel Pd e in quello che sta facendo sul territorio»

Il Pd cambia nome. È d’accordo con la svolta?
«Personalmente credo che il Pd abbia altre priorità»

Tra pochi mesi si vota in 9 Comuni della provincia di Varese. Qual è la linea? Ci sono possibilità di alleanze con il Movimento 5Stelle visto che a Roma governate assieme?
«Innanzitutto dobbiamo chiederci qual è il ruolo che vuole giocare il Pd nello scenario politico nazionale. Io credo che per dimensione, storia, per i rappresentanti che ha e per l’elettorato che rappresenta debba avere un ruolo baricentrico all’interno di un’area di riferimento molto ampia. Non dobbiamo avere paura di dialogare, anche con i 5Stelle, ma senza essere subordinati a richieste che non riteniamo valide. Le prossime Amministrative saranno per noi molto significative, specialmente nei due Comuni sopra i 15mila abitanti»

Significative perché?
«Alle ultime Europee il Pd a Saronno ha preso circa il 29 per cento, un risultato importante che ci obbliga a fare bene. Anche Somma per noi ha un significato importante perché governiamo da cinque anni e vogliamo continuare a governare per i prossimi cinque»

Inutile dire però che l’attenzione è già rivolta al 2021, quando si voterà a Busto, Varese e Gallarate. Partiamo da Varese.
«A Varese l’attuale amministrazione ha dato un segnale forte, anche culturale. Il sindaco Galimberti è stato molto visibile e riconoscibile, dunque il sostegno del Pd nei suoi confronti continuerà a essere forte. Anche qui il Pd dovrà mostrare tutta la sua forza aggregativa in una logica ampia di coalizione»

A Gallarate?
«Qui c’è una minoranza che è molto sul pezzo e che nell’ultimo anno ha vissuto esperienze forti. Sarà fondamentale essere catalizzatori di tutte le forze alternative all’attuale maggioranza. Ricordo che il sindaco Andrea Cassani (Lega) oggi governa con dodici consiglieri favorevoli e dodici contrari».

E Busto?
«A Busto la situazione è diversa. Il gruppo consigliare ha lavorato bene ma deve cercare di allargare il fronte attraverso un’azione molto più esterna rispetto a Gallarate, dove di fatto in consiglio comunale il terreno dell’aggregazione è già stato preparato»

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