Legnano, il presidente vuota il sacco sulla Fondazione Sant’Erasmo di Legnano

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LEGNANO – Debiti per centinaia di migliaia di euro, impianti non a norma, sprechi e inadempienze di ogni genere. È il quadro impietoso della Fondazione Sant’Erasmo che gestisce l’omonima RSA (residenza sanitaria assistenziale) per anziani non autosufficienti di Legnano, fra i fiori all’occhiello della città del Carroccio sul piano dell’assistenza. A rivelarlo è lo stesso presidente della Fondazione, Domenico Godano, a capo del consiglio di amministrazione nominato giusto un anno fa dal sindaco, Gianbattista Fratus. Godano nei giorni scorsi è stato attaccato dalla lista civica Legnano al Centro, secondo cui non avrebbe i requisiti per ricoprire tale incarico. Per tutta risposta, il presidente della Fondazione ha illustrato la situazione che si è trovato a gestire e di cui, a suo dire, non era venuto a conoscenza nel periodo in cui era semplice membro del cda.

Godano: «Conti in sospeso per centinaia di migliaia di euro»

«Adesso vi faccio l’elenco dei debiti della Fondazione, alcuni vecchi di anni» ha esordito Godano spiazzando tutti i presenti alla presentazione dell’edizione di quest’anno di “Estate gentile”, iniziativa di volontariato a supporto degli anziani soli e in difficoltà. Il debito più alto fra quelli citati da Godano è quello con l’INAIL, pari a 135.000 euro. Vi è poi un conto in sospeso con l’ospedale di Legnano che si trascina dal lontano 2003: allora ammontava a 70.000 euro, ma gli interessi maturati nel tempo lo hanno fatto lievitare del 60%, fino agli attuali 112.000. Altre situazioni debitorie riguardano l’INPS (29.000 euro), il Comune (50.000 euro per errato versamento dell’IMU) e persino il progetto per il centro diurno, destinato a restare sulla carta ma costato altri 17.000 euro. Oltre a queste cifre, sempre a detta di “Mimmo” Godano, il bilancio della Fondazione è gravato da una serie di conciliazioni intraprese dalla nuova gestione, dal fatto che non si è proceduto agli accantonamenti richiesti dai contratti nazionali e da adempimenti della struttura in corso Sempione resisi necessari dopo alcune ispezioni.

«Mancava persino il libretto della caldaia»

Godano è un fiume in piena e tira fuori di tutto. Si va dal mancato aggiornamento delle planimetrie all’impianto di riscaldamento della chiesetta fuori norma, dalla certificazione antisismica fino alla mancanza del libretto della caldaia. Una lunga serie di obblighi di legge, che prima d’ora sarebbero stati trascurati anche per lungo tempo. Godano ha puntato il dito anche contro il ricorso a tre diverse aziende per le manutenzioni termoidrauliche («ne resterò solo una»), l’apertura di più conti bancari («abbiamo proceduto a una razionalizzazione»), l’assenza di una normativa sui volontari, da sempre anima e risorsa imprescindibile della casa di riposo erede dell’antico ospizio ed ente benefico, la cui origine viene attribuita a Bonvesin De La Riva nel lontano XIII secolo. «Abbiamo rivisto le forniture di servizi come le pulizie, gli alimentari e i farmaci – spiega il presidente della Fondazione Sant’Erasmo – risparmiando 10.000 euro solo per i farmaci e nel contempo migliorando tali servizi».

Prossimi obiettivi, cittadella della fragilità e sportello amico

Fra le novità introdotte dal nuovo cda della Fondazione (il cui direttore generale è l’ex sindaco di Castellanza Livio Frigoli) vi sono poi l’internazionalizzazione «a costo zero» del personale delle cooperative esterne, l’informatizzazione dei fascicoli sanitari e l’inserimento nello statuto dei criteri per la nomina dei consiglieri. «Saremo anche i primi a permettere agli ospiti di votare alle elezioni, cosa mai successa prima» rimarca ancora Godano, che si definisce «il primo presidente non sulla carta, senza giacca e cravatta ma che si fa vedere nella RSA e ci viene anche il sabato e la domenica». Fra le ambizioni del presidente vi sono infine la “cittadella della fragilità” nell’ex ospedale e uno “sportello amico” «che riporti l’ospizio alle origini, per dare conforto a chiunque e non solo agli anziani».

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