Dpcm: Conte chiude bar e ristoranti (alle 18), cinema, piscine e palestre

ROMA – Il “quasi lockdown” del governo Conte: con il nuovo Dpcm firmato nella notte viene ordinata la chiusura alle 18 (anche la domenica) per ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, oltre allo stop totale all’attività di cinema, teatri, casinò, sale scommesse, fiere. Stop anche a palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Sospese anche le feste dopo i matrimoni. Didattica a distanza almeno al 75% per le scuole secondarie di secondo grado, mentre continuerà l’attività in presenza dagli asili alle scuole medie. Nessun divieto formale, ma solo una forte raccomandazione, per gli spostamenti non essenziali e per ricevere nelle abitazioni persone non conviventi.

La firma di Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre il nuovo DPCM, il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri che stabilisce le nuove misure restrittive per il contenimento del contagio da Coronavirus. Le restrizioni entreranno in vigore da domani, lunedì 26 ottobre, fino al prossimo 24 novembre . Confermata la norma più controversa, lo stop alle attività di ristorazione e in cui viene consentito, diversamente da quanto stabilito nella bozza diffusa ieri, l’esercizio dell’attività la domenica e nei giorni festivi.

Ristorazione: si chiude alle 18

Le attività dei servizi di ristorazione (tra cui bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie) sono consentite dalle 5 alle 18: il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutti conviventi, mentre dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Restano poi consentite la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, limitatamente ai clienti e vi alloggiano, e la ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Palestre e piscine: stop

Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, sociali e ricreativi.

Cinema, musica e teatri: stop

Sono sospesi anche gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. Restano poi sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati all’aperto o al chiuso. Rimangono vietate le feste, comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose, le sagre e le fiere di ogni genere. Sono sospese inoltre le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Spostamenti e cene in casa: nessun divieto

Con riferimento alle abitazioni private, è «fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità o urgenza». Nel Dpcm inoltre viene «fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Ma non c’è nessun formale divieto agli spostamenti tra comuni e tra regioni, come inizialmente ipotizzato.

Scuole superiori: DAD al 75%

Come prescrive il decreto, «le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (le “scuole superiori”, ndr) adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attivita incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno 75 per cento». Questo «modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle ore 9». Invece «l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza».

RSA: accessi limitati

«L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non – si legge nel Dpcm – è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».

dpcm conte bar ristoranti cinema – MALPENSA24