SOMMA LOMBARDO – Non sono bastati due anni di tempo per trovare un’alternativa a quei quattro gradini di pietra all’ingresso della biblioteca Aliverti e alla sala polivalente di via Marconi a Somma Lombardo, da sempre un muro invalicabile per chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle. E non è nemmeno una questione di soldi, perché l’amministrazione comunale può contare sul sostegno economico di Pebcem (Progetto per la eliminazione delle barriere culturali e mentali), l’iniziativa di Free Wheels che nel 2017 vinse la terza edizione del concorso The social challenge di Sea, aggiudicandosi un premio in denaro da 10mila euro. A denunciare l’«ingiustificabile ritardo» è ora Daniele Consonni (FdI) durante la conferenza stampa congiunta organizzata da Lega e Fratelli d’Italia: «Nonostante le tante parole, questa è l’attenzione dell’attuale amministrazione al mondo della disabilità».
Il progetto
Il progetto, finanziato dalla società di gestione di Malpensa a gennaio 2017, fu presentato ufficialmente sei mesi più tardi in biblioteca (nella foto in alto). Prevede la realizzazione di una rampa fissa che permetterà finalmente un accesso agevolato per le carrozzine e i passeggini. Venne annunciato come un lavoro condiviso che doveva coinvolgere il Comune per quanto riguarda la parte infrastrutturale, Free Wheels per la fase esecutiva e gli studenti dell’Istituto per geometri di viale 25Aprile – coinvolti nelle attività di alternanza scuola-lavoro – per la progettazione.
A oggi, infatti, è impossibile entrare alla ex Casa del Popolo in modo autonomo per chi è costretto a vivere su una sedie a rotelle. Esiste infatti una pedana elettrica a fianco della scalinata d’ingresso, ma è una inutile beffa. Ogni volta che qualcuno chiede di utilizzarla, le risposte che riceve sono tre («Non funziona», «Non sappiamo come funziona», «Non c’è l’operatore»), ma il risultato non cambia. Per entrare, c’è bisogno delle braccia possenti di qualche volontario. Altrimenti si sta fuori.
Ingiustificabile ritardo
Secondo le poche informazioni in possesso delle minoranze, pare che la Soprintendenza abbia chiesto delle modifiche al progetto iniziale tali da far lievitare i costi fino a 25mila euro. «La differenza la deve mettere il Comune e anche in fretta», dicono senza indugi dalle minoranze, addossando a Palazzo Viani Visconti le colpe del ritardo accumulato. «E’ un intervento prioritario rispetto a tanti altri nell’agenda comunale. La biblioteca e la sala polivalente sono frequentate ogni anno da migliaia di persone, ci vanno le scolaresche e lo stabile è sede dell’Università della Terza età. Cosa aspettano a trovare una soluzione?».