Fagnano, Fasolino: «Fratelli d’Italia fedeli al sindaco Catelli. Anche sul capannone»

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Il selfie. Da sinistra Fasolino, Stevenazzi e il sindaco Catelli

FAGNANO OLONA – «Fratelli d’Italia è un gruppo consigliare a tutti gli effetti, distinto da Più Fagnano. Non siamo come dice qualcuno un sottogruppo. Siamo in piena sintonia con il sindaco Elena Catelli e vogliamo continuare a sostenere e dare il nostro contributo concreto al lavoro dell’amministrazione». Chi parla è Federico Fasolino, capogruppo del partito della Meloni al Castello, il quale in un momento topico del cammino amministrativo, dice di voler fare chiarezza sulla posizione del partito. Che conta un altro consigliere, l’ex vicesindaco Piera Stevenazzi e un assessore Claudia Guaglianone.

Tracciare il perimetro

Ma più dell’affermazione identitaria assume un importante valore politico la tempistica dell’uscita di Fasolino. Che arriva nel pieno dell’ennesima burrasca in maggioranza (la questione del mega capannone di via Fratelli Cervi) e dopo la rasoiata del sindaco Elena Catellisu Lega e Forza Italia, la quale ha di fatto sancito che nella maggioranza esiste un’altra maggioranza. In parole semplici semplici: Più Fagnano è spaccata. Su quasi tutto. E ogni volta, per mettere pezze e cerotti, devono intervenire “gli adulti” come si fa con i figli discoli. Ovvero i vertici superiori dei partiti. Anche questa volta, infatti, il commissario leghista Paola Reguzzoni ha in agenda un incontro con il primo cittadino proprio nelle prossime ore. Ma torniamo a Fratelli d’Italia.

Si affilano le lame?

«Noi vogliamo continuare a lavorare confrontandoci con il resto della maggioranza e nell’interesse dei cittadini fagnanesi – dice Fasolino – Vogliamo anche tutelare la figura del sindaco Catelli. Basta inutili discussioni e polemiche. E, sulla questione del capannone, siamo in perfetta sintonia con il primo cittadino». Non una parola in più sui rapporti tesi con le altre anime di Più Fagnano. Ed è quasi inutile insistere con il capogruppo meloniano. Anche se alla fine si lascia scappare un «gli altri sono gli altri, noi siamo Fratelli d’Italia». Insomma, tra le righe, “Fratelli coltelli”. Che non volano, però. La sensazione, infatti, è che si stanno affilando le lame.

Il punto ballerino all’ordine del giorno

Il chiarimento potrebbe davvero arrivare sulla questione del capannone. Argomento che, al momento, dopo un metti e togli, è inserito all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Ma non è detto che il punto approderà in aula. C’è, infatti, chi consiglia cautela. Poiché, a oggi, vorrebbe dire mandare in diretta streaming la showdown del centrodestra fagnanese. Del resto (le retromarce in politiche sono all’odine del giorno e non scandalizzano nessuno, per carità) le posizioni sono cristallizzate. Da un lato sindaco e Fratelli d’Italia favorevoli a chiudere l’iter per come è stato impostato e portato avanti; dall’altro l’altra maggioranza, ovvero Lega e Forza Italia che pongono forti dubbi, ma anche una via d’uscita: spostare il progetto nella zona industriale.

Titoli di code o tarallucci e vino?

Ora, è difficile dire quanto sia la distanza tra le due posizioni. Molto dipende anche dalla questioni, politiche e personali, che in questo primo scorcio di mandato hanno contribuito a rendere difficoltoso il cammino e fatto in Più Fagnano, di ogni questione una guerriglia più o meno a viso aperto. Che poi, più che la colonia da recuperare, il campo da allargare o la torre da costruire, è il vero nocciolo della questione. Banale? Forse, ma purtroppo non di secondo conto.

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