Fagnano, Marco Farè si dimette e il sindaco esce dalla maggioranza. In chat

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FAGNANO OLONA – E’ bastata una commissione, la prima dopo due mesi di (quasi) astinenza politica al Castello, per riaccendere fuochi in una maggioranza che, anziché imporre la rotta, disquisisce (via chat) su come si dà la direzione alla nave: non con un colpo di timone, ma davanti alle mappe. Intanto però Più fagnano perde un pezzo, non in giunta, non in consiglio, ma nella squadra.

Dimissioni e abbandono della chat

Marco Farè, presidente della commissione Urbanistica ha rassegnato le dimissioni. E il sindaco Elena Catelli ha abbandonato la chat di maggioranza. E, giusto per restare in ambito marinaio, sono due decisioni che il clima di bonaccia delle commissione non lasciava certo immaginare. Insomma fulmini a ciel sereno. Ma in un anno al Castello Più Fagnano è stata capace di scatenare un diluvio anche quando brillavano tre soli contemporaneamente (senza nemmeno una nuvola) e tutto appariva tranquillo.

Chat come piazze pubbliche

Alla politica fagnanese non è sufficiente mantenere le distanze di sicurezza Covid per evitare scintille. E i due mesi di lockdown non sono serviti come camera di decompressione degli screzi e dei personalismi che hanno contraddistinto, a più riprese, il primo anno di amministrazione Più Fagnano. Scintille che questa volta sono diventate un incendio. Forse non devastante, ma che segna ancor di più una squadra di governo sempre sull’orlo delle crisi… di nervi. E che al minimo intoppo va fuori giri. E qualcuno anche fuori di testa, nel senso che si arrabbia di brutto. Magari non in pubblico, ma nelle (non tanto) segrete stanze delle chat. Di maggioranza. Dove alla fine, dicono i ben informati il primo cittadino ha mollato il colpo. Insomma, per il momento solo dal punto di vista virtuale la maggioranza rimane senza sindaco.

Nell’occhio del ciclone

Sul gozzo dell’assessore Moltrasi sono rimasti i due interventi del presidente della Commissione Urbanistica. Riflessioni, quelle di Farè, morbide nei toni. Probabilmente non sintonia con quanto espresso in riunione dall’assessore stesso, ma in linea con il pensiero di molti partecipanti della commissione anche di minoranza. Interventi soft, anzi “senza alcun spessore” li ha definiti qualcuno a posteriore. Ma che a quanto pare, visto le reazioni, come lame sottili hanno fatto a fette pezzi di maggioranza.

Maggioranza che ora è davvero sempre più una scialuppa in mezzo ai cavalloni: da una parte le ultime tensioni sfociate con le dimissioni di Farè e dall’altra i malumori di Forza Italia, che aveva puntato su altri progetti da “spingere” in commissione. E che, racconta qualcuno, non sembra siano stati sostenuti come avrebbero dovuto. E il tutto nel mezzo di una situazione, quella dell’emergenza Covid, delicatissima per chi amministra e per la gente.

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