Femminicidi, più coraggio dalle donne in politica. Come Antigone

Dice giusto e dice niente l’europarlamentare Isabella Tovaglieri sulla violenza di genere nel suo intervento su Malpensa24. O meglio, dice qualcosa che abbiamo già sentito. Ma oggi, alla vigilia di quella che la morte di Giulia Cecchettin fa sembrare (finalmente) come una rivoluzione, da una giovane politica intelligente ci si aspetta più coraggio. Il suo partito, la Lega, in Europa si è astenuto (con Fratelli d’Italia) sulla votazione della convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale legalmente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere e domestica allineandosi, di fatto, alla posizione di Erdogan. E la Turchia non brilla per salvaguardia della tutela dei diritti delle donne o dei diritti in genere. Cosa pensa l’europarlamentare Tovaglieri?

Quali soluzioni?

Di seguito una serie di domande: migliorare il codice rosso che, è un fatto, oggi non funziona. Come? Pene più severe. Giustissimo. Ma non servirebbe anche un percorso di rieducazione per chi, non tutti uccidono ma lo stalking uccide un poco alla volta, prima o poi uscirà di galera? E potrebbe rifarlo. La morte di Giulia oggi diventa caso sociale e politico perché ci siamo accorti (ci volevano 105 donne uccise da inizio 2023, una ogni tre giorni in media, il 75% in ambito famigliare, per capirlo) che un 20enne bianco di ottima cultura e di buona famiglia può (non è sempre così, capiamoci, non stiamo generalizzando) pensare ed agire come un talebano. E’ così da anni.

Pensiamo anche a quelle vive

Da una donna intelligente e che fa politica ci si aspetta anche che calcoli altri fattori. Ad esempio: il 51% delle donne italiane non lavora. E l’indipendenza economica è fondamentale per fuggire dalle violenze. Parità salariale: per uguale incarico una donna, in media, riceve un terzo dello stipendio in meno di un uomo.

Siate Antigone

E ancora, la risposta all’inverno demografico è: “facciamo figli.” Certo, ma quelle che sono penalizzate sono le donne. Perché mancano le strutture necessarie a garantire loro di poter conciliare il ritorno al lavoro con l’essere madri. Ragioni la politica al di fuori dal ventre. Buttare la chiave? Vediamo se serve o se ci riusciamo. Nel frattempo ragioniamo su tutto un universo parallelo ma fondamentale per le donne. Un femminicidio cavalca l’onda. Facciamo che davvero Giulia sia l’ultima. Facciamo anche qualcosa per tutte quelle che sono vive. Questo deve fare la politica; il buon Governo affronta l’emergenza ma, soprattutto guarda al futuro. Pianificare. Con coraggio. Siate Antigone, giovani politiche. Anche a discapito di partiti e preferenze.

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