“Flora, fauna e altre vite”: le bellezze di Varese raccontate in un documentario

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ARSAGO SEPRIO – Un documentario per raccontare la biodiversità della provincia di Varese. Si intitola “Flora, fauna e altre vite – La natura delle Prealpi varesine” e porta la firma di Marco Tessaro, documentarista di Arsago Seprio.

Un lavoro di squadra

Il cortometraggio, che ha una durata di 15 minuti, è stato realizzato nell’ambito del progetto “Corridoi Insubrici”, che coinvolge una lunga lista di associazioni ed enti locali: Lipu (che ha prodotto il video), Parco del Campo dei Fiori, Provincia di Varese, Comune di Varese, Comunità Montana Valli del Verbano, Università dell’Insubria, Oikos e Legambiente, con il sostegno di Fondazione Cariplo.

L’opera sarà presentata nella sua interezza nell’ambito della rassegna “Di Terra e di Cielo” organizzata da Filmstudio90, con una serata ai Giardini Estensi che si terrà verosimilmente ai primi di giugno. Ma sarà possibile scoprire il documentario un po’ per volta sui social: il corto è stato diviso in 4 puntate che terranno compagnia ai varesini per tutto il mese di aprile, ogni venerdì sera.

La bellezza di Varese in 4 puntate

La prima, dal titolo “Laghi e fiumi”, è già stata pubblicata settimana scorsa sui profili Facebook degli enti coinvolti nel progetto. Si prosegue fino al 30 aprile con questa programmazione (sempre alle 18.30): venerdì 16 aprile, Prati e pascoli / venerdì 23 aprile, Selve e castanili / venerdì 30 aprile, Paludi e stagni. A dare qualche anticipazione sulle prossime puntate è lo stesso autore, che svela i luoghi protagonisti dei video. «Ho girato sul Lago di Varese, lungo il Ticino e sul Lago Maggiore, per arrivare fino al Campo dei Fiori, alla Valcuvia e al nord della provincia. La Forcora è il punto più a nord che ho raggiunto».

Le riprese si sono svolte nell’arco dell’ultimo anno e mezzo, mentre il lavoro di montaggio e post produzione, curato dallo stesso Tessaro, ha avuto una durata di circa due mesi. Per realizzare il documentario sono state adoperate numerose strumentazioni video. «Ho utilizzato 5 o 6 videocamere diverse – spiega l’autore – ce n’è una principale con cui giro l’80% delle riprese, che è una videocamera 4k che fa anche lo slow motion. Ho utilizzato poi anche un drone e una action cam per le riprese subacquee. Ho unito diversi punti camera a seconda delle esigenze».

Natura che emoziona

Per Tessaro non si tratta del primo lavoro di questo tipo svolto in provincia di Varese: all’attivo ha altre esperienze di foto e video a tema naturalistico. Ma lavorare nel bel mezzo della natura regala ogni volta sensazioni forti, condite però da un po’ di delusione per il modo in cui l’uomo sta rovinando il paesaggio che lo circonda. «Le emozioni sono molto contrastanti – racconta Tessaro – si va da un totale stato di estasi nei confronti di alcune situazioni e paesaggi allo sconforto di quando si incontrano quei fattori che limitano gli ecosistemi».

Di esempi purtroppo sul territorio varesino ce ne sono parecchi. «A volte basta spostarsi di 500 metri o solamente girare il teleobiettivo di qualche grado per vedere lo scempio che avanza. Parlo del consumo di suolo che nel nostro territorio è veramente notevole, e della perdita di biodiversità. E anche l’agricoltura, sempre più chimica e meccanizzata, si può spesso paragonare all’ambiente industriale per quello che lascia dietro di sé. Ci sono per fortuna delle dovute eccezioni, come le coltivazioni biologiche». Il progetto “Corridoi Insubrici”, in seno al quale è nato il documentario, ha proprio l’obiettivo di tutelare gli ambienti fragili del varesotto.

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