Forza Italia, Pedroni: “Marsico? Porti idee, progetti e nuovo consenso”

forza italia pedroni bandiera somma

BUSTO ARSIZIO – Marcello Pedroni, responsabile degli Enti locali di Forza Italia, non lo dice in maniera esplicita, ma è lì al varco. Ad attendere. A vedere cosa accadrà da domani, martedì 10 luglio, quando non ci saranno più misteri sulla nuova corrente azzurra. E con pacatezza, senza mutare tono di voce nell’esprimere il suo pensiero sull’operazione, stuzzica Luca Marsico: «Non posso esprimere un giudizio su ciò di cui non si sa nulla. In questo momento vedo solo che uno dei candidati alle ultime elezioni regionali vuol fare una corrente interna a Forza Italia. Se porta idee, proposte e magari nuove adesione sarà un bene per tutti. Se invece creerà una frattura, senza portare valore aggiunto sarebbe uno svantaggio. Anche per Marsico».

Marcello Pedroni partiamo da ciò che in questi giorni sta facendo parlare Forza Italia: Marsico sì, Marsico no. Che idea s’è fatto dell’operazione?
«Per ora nessuna. Voglio prima vedere quali sono le idee, le proposte e il modo di porsi nella dialettica interna al partito. Di una cosa certo. Non ho paura del confronto e non ne ho mai avuta. Vengo dal Partito socialista, dove ho vissuto congressi all’arma bianca. Sempre costruttivi. Se Marsico porta valore aggiunto alla confronto quindi, ben venga».

Chi si è già schierato con l’ex consigliere regionale parla di dialogo, chi invece ha già preso le distanze sostiene che la nuova corrente ha radici nella delusione elettorale. Chi ha ragione? Forse entrambi?
«Non subito, ma a breve si capirà se il progetto è solo una rivendicazione carica di livore o nasce davvero dalla volontà di confrontarsi. Per ora vedo gente che si schiera. Anche se  nessuno ha messo sul tavolo i temi. E’ su quello che ci si dovrà confrontare».

A proposito di temi. Uno sembra proprio lo stato di salute di Forza Italia. C’è chi dice che per tornare a salire nei consensi in provincia di Varese si debba cambiare rotta. E anche figure di riferimento. E’ così?
«Mah. Io guardo i numeri e questi dicono che nella nostra provincia stiamo meglio che a livello nazionale. Da tempo ci siamo riorganizzati e rinnovati nelle città principali. Siamo anche pronti a esprimere nel modo migliore il confronto interno e da questo far uscire la classe dirigente. Insomma il momento non è certo dei migliori, ma sul territorio continuiamo ad avere bravi amministratori. Diciamo che ci stiamo preparando per l’anno prossimo, quando molti comuni andranno al voto».

Eppure c’è chi, sempre dentro Forza Italia, parla di un partito diviso e spaccato. Esagerazioni?
«La visione politica e quella giornalistica non vanno d’accordo: ciò che noi chiamiamo dialettica sulla stampa diventa “frattura”. Ma se devo seguire la logica della domanda, mi chiedo quale partito oggi sia unito. Il Pd? Non mi pare. Nemmeno Salvini mi sembra abbia la stessa linea di Maroni».

Torniamo ai temi, anzi alla linea politica di Forza Italia. Si fa fatica a comprendere da che parte “guarda” il partito in termini di alleanze future, ovvero se al Pd oppure ancora alla Lega. Non pensa si debba quanto prima giungere a fare chiarezza?
«Non siamo ancora così avanti sul tema delle alleanze future. Diciamo che Forza Italia non condivide l’attuale patto di governo e non ha votato la fiducia. Non solo, ma le ultime proposte del ministro del lavoro ci allontano ancora di più. Inoltre mi chiedo come possa pensare Salvini di conciliare quelle idee con il centrodestra».

Se invece si guarda a Regione ed enti locali cambia tutto, però?
«Già, perché dove governiamo non riscontriamo problemi. L’alleanza di centrodestra, con anche la Lega, funziona».

Insomma il rapporto con la Lega è uno dei nodi centrali da sciogliere. Anche in provincia di Varese e soprattutto ora che cambierà il segretario del Carroccio. Pensa che si modificheranno anche gli equilibri dialettici costruito tra Forza Italia e Matteo Bianchi?
«Questo sarà certamente un tema e molto dipenderà da chi sarà eletto segretario, su quale basi vorrà impostare il suo mandato. E vediamo anche come intenderà intavolare il dialogo con noi. Per quanto ci riguarda in questo momento siamo impegnati a costruire il centro dei moderati».

“Moderato” è la parola sulla bocca di tutti i politici. O meglio di coloro che da destra a sinistra, passando dai civici, guardano con interesse e sono più vicini al centro. Sembra che tutti li tirino un po’ per la giacchetta. Non le sembra?
«Parlo per Forza Italia e in ottica delle elezioni europee del 2019. Noi siamo nel Ppe con altri soggetti politici e non potremo stare mai con la Le Pen. Non solo, ma io quando parla di moderati, aggiungerei sempre il termine “riformista”, perché sono per il cambiamento, ma quello fatto con coscienza, attenzione. Perché buttare il bambino con l’acqua sporca si fa presto, ma non è il mio modo, me neppure del partito, di concepire la politica».

 

forza italia pedroni – MALPENSA24