Gallarate, FdI insiste: «L’area mercato alle vittime delle Foibe». Lettera al sindaco

Gallarate area mercato foibe

GALLARATE – Fratelli d’Italia Gallarate ha avanzato ufficialmente la proposta di intitolare l’attuale piazza mercato ai Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Lo ha fatto con una lettera inviata nei giorni scorsi all’attenzione del sindaco Andrea Cassani, il coordinatore cittadino Stefano Romano, di concerto con i consiglieri comunali Germano Dall’Igna e Marco Colombo

La lettera di Romano 

Con la delibera di giunta di due settimane fa, l’esecutivo Cassani ha già deciso ufficialmente di dedicare un luogo della città alle vittime delle foibe. Ora Stefano Romano spiega le motivazioni che hanno spinto il suo partito a chiedere che sia proprio l’area di via Torino:

E’ una vicenda che si protrae dal 2007 quando venne presentata una mozione in Consiglio Comunale con cui veniva richiesto di dedicare un luogo pubblico per ricordare gli italiani che furono perseguitati, torturati e infoibati dai partigiani comunisti titini, gettati ancora vivi nelle cavità carsiche. Atrocità perpetrate ai danni di nostri connazionali solo per il fatto di essere italiani.
Sono stato in visita alla Foiba di Basovizza nel 2020 – continua Romano, qualche mese prima della visita del Presidente Mattarella e del Presidente sloveno Pahor. 

Guardando ai cippi presenti, omaggio ai militari, Carabinieri, Finanzieri e comuni cittadini appare chiaro che vittime dell’ecatombe furono tutti coloro che si rifiutarono di rinnegare le loro origini.

Una sorta di pulizia etnica. Prova ne è la forzatura all’esodo di intere famiglie costrette ad abbandonare le loro case per riparare in Italia. Questa è la storia. E ogni tentativo, ogni giustificazione, ogni mistificazione non trova alcun appiglio, in quel luogo dove regna un silenzio irreale rotto solo dal sibilo del vento che rende suggestivo e profondo il senso di impotenza per ridare giustizia alle migliaia di vittime innocenti. 

Il gesto della mano nella mano del Presidente Mattarella e del Presidente slavo Pahor davanti alla bocca della foiba di Basovizza, sovrastata dal palo con cui venivano tirati fuori i resti delle vittime è il riconoscimento dell’inconfutabile verità, il suggello di una storia negata per anni. 

Il ricordo, questa può essere l’unica forma di riscatto per le vittime delle foibe. E per ridare memoria e giustizia alle migliaia di vittime sono stati fatti tanti passi in avanti. A partire dalla legge del 2004 con l’istituzione del Giorno del Ricordo, ai documentari, ai film come Rosso Istria che ripercorre in modo crudo e cruento una verità scottante come la morte di Norma Cossetto, giovane studentessa universitaria seviziata e uccisa a soli ventitré anni.

La memoria, dobbiamo conservare la memoria. Lo dobbiamo a chi si è sacrificato nel nostro nome e ogni avversione alla memoria alimenta l’ipocrisia.

Un iter lungo 15 anni 

Quello dell’intitolazione alle vittime delle foibe è un iter iniziato addirittura nel 2007, quando il consigliere Giuseppe De Bernardi Martignoni presentò una mozione, poi deliberata in Consiglio Comunale, per la richiesta di intitolare una via o una piazza “Ai martiri delle foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia”, al fine di mantenere sempre vivo il ricordo del sacrificio degli italiani vittime delle foibe. La mozione da allora è pendente, in attesa di trovare un luogo consono e idoneo. Riportata in Commissione Cultura nel giugno 2022, dopo quindici anni, è stato convenuto che per le nuove intitolazioni dovranno essere individuati parchi o giardini, vie, piazze o larghi privi di denominazione al fine di non incidere sui residenti ma ancora senza trovare un luogo idoneo, lasciando agli uffici comunali il compito di trovare uno spazio.
«Il luogo di piazza mercato è il più idoneo in quanto dotato di uno spazio che permetterebbe la commemorazione delle vittime delle foibe e consentirebbe la posa di un monumento», conclude Romano. «Il Circolo di Gallarate ha manifestato la propria disponibilità a sostenere i costi di realizzazione di un’opera che rappresenti la memoria e il ricordo di una tragedia negata e che in tanti vorrebbero vedere dimenticata. Un monumento che renda vivo e percettibile la tragedia istriana e consenta di poter commemorare in modo degno e rendere omaggio ai tanti morti in nome dell’Italia». 

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