Mfe Gallarate: «No a intitolare l’area mercato a Oriana Fallaci o ai martiri delle foibe»

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GALLARATE – La giunta di Andrea Cassani, nei giorni scorsi, ha deciso di intitolare una via o uno spazio pubblico ai martiri delle foibe e a Oriana Fallaci, ma non ha ancora scelto il luogo. La sezione cittadina del Movimento federalista europeo chiede che non sia l’area mercato, come proposto dal presidente del consiglio comunale Giuseppe De Bernardi Martignoni. 

Non pertinenti 

«Tra gli spazi non ancora assegnati vi è l’area mercato, per la cui intitolazione non ci paiono pertinenti le proposte finora avanzate, rispetto a questo specifico luogo, beninteso. Esse ci paiono più pertinenti per vie o parchi», spiega Antonio Longo, segretario del Mfe Gallarate. «L’area del mercato meriterebbe, a nostro avviso, un’intitolazione più riconducibile alla sua funzione di luogo di scambio, commercio e socialità». In particolare di quella di Gallarate, che ha una frequentazione multietnica, data la rilevante presenza di abitanti di origine comunitaria ed extracomunitaria in città.

Piazza del mercato europeo 

Per questo motivo, l’Mfe suggerire un’intitolazione che esplicita immediatamente l’idea del mercato e delle molteplici nazionalità che l’affollano: «Ad esempio “Piazza del Mercato Europeo” che richiama l’idea dell’Europa quale istituzione che unisce popoli distinti, a partire dal commercio. Ricordiamo che l’idea dell’unità europea nasce proprio a partire dell’allora “Mercato Comune Europeo”, prefigurato dal Trattato di Roma del 1957, con il fine di eliminare le barriere commerciali tra gli Stati membri e contribuire a un’unione sempre più stretta fra i popoli europei, alla loro prosperità e all’integrazione dei nostri Paesi. Questa idea si è tradotta poi nel “mercato unico” con il Trattato di Maastricht (1992), del quale quest’anno ricorre il 30esimo anniversario».
Proprio in questo momento di guerra, di crisi economia e di rischi per le economie comunitarie basate, appunto, sul mercato unico, il richiamo all’idea del “Mercato europeo” ha secondo Longo un significato particolare in più, «anche per una piazza che ci mostra che la molteplicità di nazionalità (e di regioni) è la migliore garanzia del successo del suo commercio. Meglio dunque, proprio ora, trasmettere il messaggio culturale che “Piazza del mercato europeo” va nella direzione della collaborazione tra i Popoli della nostra Europa e anche delle diverse etnie della nostra Città».

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