Gallarate, Cassani ai Sinti: «Prendete le roulotte e andate in campeggio»

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GALLARATE – «Cosa succederà dopo il 30 dicembre? Quello che accade normalmente quando si deve lasciare un albergo: nella mattinata del 31 tutti i 69 Sinti faranno il check out». Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani non arretra di un passo. Pietro Romano, avvocato dei Sinti di via Lazzaretto, ha inviato a tutti (dal Presidente della Repubblica a Cassani) una Pec nella quale ricorda a tutti «gli enti preposti, Comune, Provincia e Regione, il dovere sancito dalla norma di provvedere ai 38 minori e ai 5 anziani che dal 31 dicembre si ritroveranno al gelo. Mi vedrò altrimenti costretto a rivolgermi alla competente Procura della Repubblica denunciando penalmente atti gravissimi».

«Vadano in campeggio»

Cassani è stringato ma lapidario: «Al Romano politico non rispondo – commenta il sindaco – Ha preso il 2% alle amministrative e 82 voti alle elezioni regionali. Al Romano avvocato risponderà il nostro legale». Il primo cittadino aggiunge: «Un giudice ci ha già parzialmente dato ragione. Se l’avvocato vuole chiamarne in causa altri è libero di farlo. Noi siamo assolutamente tranquilli». Il punto nodale, però, è sempre lo stesso: cosa faranno i Sinti dopo il 30 dicembre? «Pensavo avessero già provveduto a trovare una soluzione – dice Cassani – In ogni caso sottolineo che le roulotte e le case mobili che abbiamo sgomberato non sono andate distrutte. Sono lì a loro disposizione. Possono prenderle e sistemarsi in un campeggio o in un’area attrezzata autorizzata, pagare il dovuto giornaliero come tutti gli altri, e avere l’allaccio alla corrente, acqua e calore in abbondanza».

«In 12 anni un debito da 200mila euro»

Cassani aggiunge: «Possono acquistare regolarmente un terreno edificabile, sistemare lì roulotte e case mobili, fare gli allacci in fognatura e alla linea di acqua e corrente con contratti regolari, e vivere tranquilli sulla loro proprietà». E anche Cassani, come Romano, parla di cifre: «In 12 anni – conclude il sindaco – tra servizi non pagati, buoni pasto non pagati e tutto ciò che non hanno mai versato secondo me hanno accumulato un debito che supera i 200mila euro con la collettività».

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