Gallarate, Delpini in visita alla Camelot: «Una carezza per affrontare le fragilità»

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L'arcivescovo Delpini con il sindaco Cassani

GALLARATE – «La premura nei confronti delle fragilità, di chi affronta le ultime sfide della vita con serenità grazie alle carezze e ai sorrisi». Parole di ringraziamento e di affetto, quelle che l’arcivescovo Mario Delpini ha rivolto oggi – 8 giugno – agli operatori e ai professionisti della casa di risposo Camelot di Gallarate. Una visita speciale, fra sorrisi di conforto e strette di mano che infondono coraggio agli ospiti della rsa. Ma anche una cerimonia, che ha portato a scoprire e benedire una targa nell’unità “Cure palliative” con incisa una frase di Papa Francesco.

L’accoglienza

Sono passate da poco le 11.30, quando l’auto si ferma davanti alla casa di riposo. Un tappeto rosso accompagna Delpini fino all’ingresso, dove viene accolto dal sindaco Andrea Cassani in fascia tricolore.

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«È sempre un piacere avere l’arcivescovo nella nostra città», ha detto il primo cittadino. «Specialmente in questo luogo, con tante persone fragili. Ma anche con molte figure professionali in grado di dare loro conforto. E avere qui chi rappresenta la chiesa non può che gratificarci ulteriormente».

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«Umanità e vicinanza»

A fare gli onori di casa sono stati il direttore generale della 3SG (azienda speciale del Comune di Gallarate), Marusca Bianco, e il presidente Roberta Maurino. «La sua presenza rende ancora più ricca di umanità e attenzione alla persona questa nostra struttura», le parole di Maurino.

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«Ho spesso il timore che la nostra dimora possa essere percepita, da chi non la conosce, come un luogo di sofferenza. Se chi pensa questo avesse l’opportunità di osservare la dolcezza degli sguardi, la delicatezza dei gesti, l’amore per il prossimo che caratterizzano lo scorrere del tempo vissuto nella nostra casa, capirebbe che la sofferenza può assumere il significato di umanità e vicinanza». E ancora: «La mia missione, che condivido con tutti coloro che operano nella struttura, è di adoperarci affinché, ogni giorno, per i nostri ospiti e per i loro cari, il pensiero sia comunque rivolto al valore della vita, che resta un dono anche quando il dolore sembra prendere il sopravvento».

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I presenti

Così il prevosto don Riccardo Festa: «Noi sacerdoti veniamo spesso chiamati qui. A dimostrazione che il personale è propenso a favorire la comunicazione, pensando anche a noi quando qualcuno ha bisogno di essere aiutato». Presenti anche esponenti della giunta gallaratese: gli assessori Claudia Mazzetti, Chiara Allai, Stefania Picchetti, Rocco Longobardi. Oltre alla sezione locale della Croce Rossa, con il presidente Monica Trotta.

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