Omicidio-suicidio a Gallarate, tragedia senza un perché

GALLARATE – Restano avvolte nel mistero le ragioni della tragedia di via Sacconaghi a Gallarate dove Roberto Iuliano, 78 anni, ha sparato alla moglie Nadia Gentili, 74 anni, rivolgendo poi l’arma verso se stesso e togliendosi la vita. Un dramma scoperto venerdì 5 aprile dal figlio della coppia arrivato nella villa di famiglia per una visita ai genitori.

Ex poliziotto sempre equilibrato

E lì ha trovato l’orrore. Secondo i primi accertamenti la morte dei coniugi risalirebbe a qualche giorno prima, ma sarà l’autopsia a stabilire quando l’omicidio-suicidio si è consumato. Sull’accaduto non ci sono dubbi: è escluso l’intervento di terzi. Iualiano, ex poliziotto, deteneva regolarmente la pistola utilizzata per uccidere la moglie e se stesso. Non quella di ordinanza, restituita a fine servizio, ma un’arma nuova con regolare permesso visto che il 78enne mai nella vita aveva dato segnali di non equilibrio o indole violenta.

Amici increduli

Ed è proprio questo il punto da chiarire per i carabinieri della compagnia di Gallarate, coordinati dal pubblico ministero di Busto Susanna Molteni. Non c’è mai stato nulla, in oltre 50 anni di matrimonio, che avrebbe potuto far presagire l’accaduto. Una coppia che i vicini descrivono come affiatata, gentile, riservata. Dalla casa mai grida, ma litigi importanti. Gli stessi conoscenti sono sotto shock e faticano a credere all’accaduto. L’abitazione per ora resta sotto sequestro, nelle prossime ore l’autorità giudiziaria affiderà l’incarico per l’autopsia che potrà quanto meno chiarire i tempi. E magari fornire qualche dettaglio più su una tragedia ancora senza un perché.

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