Gallarate, appalti in ospedale: «Nessuna truffa ai danni dello Stato». Tutti assolti

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GALLARATE – Appalti in ospedale: non ci fu alcuna truffa ai danni dello Stato. Lo ha stabilito il tribunale di Busto Arsizio con la sentenza che ha assolto Paolo Puricelli, Massimo Brambilla e Marco Mattei dal principale capo di imputazione, mentre per tutti gli altri è intervenuta la prescrizione. «Il Tribunale ha anche disposto l’immediato dissequestro di due milioni e mezzo di euro bloccati da 4 anni – spiega Alberto Arrigoni, legale di Puricelli – Che sono tornati nelle disponibilità della Prima Vera spa».

Mai avuto dubbi sull’assoluzione

La vicenda risale al 2015 ed è partita dalla denuncia presentata da un esponente del Movimento 5 Stelle. L’ipotesi di reato contestata ai vertici della Prima Vera spa, società incaricata della manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, era quella di aver gonfiato (con la compiacenza di un funzionario dell’ospedale) i costi dei servizi forniti ottenendo così proventi maggiorati ingiustificati con conseguente danno economico, sia per l’azienda ospedaliera appaltante, sia per l’intero sistema sanitario regionale. «E’ stato ampiamente dimostrato che nulla di tutto questo è avvenuto – spiega Arrigoni – L’assoluta estraneità degli imputati alle contestazioni è emersa in modo netto anche dal parallelo procedimento civilistico e da una più attenta analisi dell’inventario. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per gli imputati». E così è stato. «La vicenda può considerarsi chiusa – aggiunge Arrigoni – Non abbiamo mai del resto avuto dubbi sul fatto di poter provare al di là di ogni ragionevole dubbio la nostra estraneità ai fatti contestati».

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