Bisaccia: «Il silenzio sul nuovo ospedale allontana i medici da Gallarate»

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GALLARATE – A distanza di quasi cinque mesi dall’ultima convocazione della Commissione Sanità, l’organo creato dall’amministrazione comunale di Gallarate per discutere del nuovo ospedale unico con Busto Arsizio e del destino dell’attuale struttura, «non possiamo che definirci allarmati per la mancanza di aggiornamenti e previsioni di nuovi incontri». A dirlo è Michele Bisaccia, capogruppo della lista Silvestrini.  

Il silenzio sulla sanità

«Siamo consapevoli – spiega il consigliere d’opposizione – che le problematiche della Sanità affliggano l’intero paese e che la voce di Gallarate sia assai debole in Regione, tuttavia siamo fortemente convinti che un prolungato silenzio sia la strada più immediata per impoverire ulteriormente i servizi sanitari territoriali e allontanare i restanti medici operanti all’interno delle mura del Sant’Antonio Abate». La sua lista civica chiede dunque che il sindaco Andrea Cassani convochi con adeguata cadenza la commissione speciale Sanità («anche da lui voluta») per dare a Gallarate «la voce che merita». 

Le preoccupazioni di Bisaccia 

La commissione speciale Sanità, composta da dieci consiglieri comunali, da dieci esperti delegati scelti dai consiglieri e da cinque membri laici candidati autonomamente, è nata per offrire un confronto attivo tra Comune di Gallarate, Asst Valle Olona e Regione Lombardia al fine di «offrire una struttura ospedaliera più moderna ed efficiente al servizio del nostro territorio» e riqualificare le aree attualmente occupate dall’Ospedale Sant’Antonio Abate.
In occasione del primo incontro, avvenuto lo scorso 12 aprile, il direttore generale di Asst Valle Olona, Eugenio Porfido ha ammesso, in linea con quanto accade in tutta la Nazione, una previsione di progressiva riduzione del personale e conseguente perdita di servizi. «Molti membri della commissione sono rimasti naturalmente scossi dalla dichiarazione e ancor più dall’assenza di una concreta soluzione al problema», ricorda Bisaccia, tanto’è vero che il Pd e gli alleati chiesero le immediate dimissioni del dg.
Un mese dopo, il 24 maggio, la Commissione ha incontrato il direttore socio-sanitario, Marino Dell’Acqua, per discutere sull’utilizzo degli spazi dell’Ospedale Sant’Antonio Abate, una volta attivato l’Ospedale Unico. «Le ipotesi avanzate dal dirigente», rimarca il consigliere di minoranza «non hanno convinto le differenti forze politiche arrivando a definire “raffazzonato” il progetto di riqualificazione del padiglione Boito». Da allora il dibattito si è pressoché fermato e la Commissione speciale non è più stata convocata. Ora Bisaccia chiede di rompere questo silenzio.

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