Gallarate, Pd al contrattacco: “Sindaco rancoroso pensa solo alla sua carriera politica”

pd pignataro cassani

GALLARATE – Giovanni Pignataro, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale. Il suo partito è sotto tiro. Il sindaco Andrea Cassani con voi usa il macete.
“Sono stupito per questa attenzione che il primo cittadino della Lega ci riserva. Che avessimo colto nel segno? Se le nostre osservazioni fossero stati irrilevanti, Cassani non avrebbe speso tante risorse per replicare. Ma se devo essere sincero, la sua mi sembra una manovra piuttosto goffa”.

Addirittura, perché goffa?
“Faccio un paragone calcistico. Se una squadra mette in campo un centravanti scarso, non sono gli avversari che glielo fanno notare. Si premurerebbero di non dire nulla e di sfruttare l’occasione. Allo stesso modo, se le nostre critiche fossero inconsistenti, il sindaco non pronuncerebbe una sillaba”.

Pignataro, è sicuro che il Pd sia sempre nel giusto? Quando difendete i sinti difendete l’illegalità.
“La legge è uguale per tutti. I sinti hanno commesso degli abusi? Si può riportare la legalità con il buon senso, non con le ruspe. Né si può risolvere un problema creandone uno maggiore”.

In che modo?
“Nel senso che cacciando i sinti da Cedrate se ne dovrà poi farsi carico ancora il Comune. Sono cittadini gallaratesi a tutti gli effetti”.

I cittadini gallaratesi nella stragrande maggioranza pagano tasse, bollette e non commettono abusi edilizi.
“Nessuno lo mette in dubbio. Ripeto: le regole valgono per tutti. Il taglio che il sindaco vuole dare alla questione è però soltanto propagandistico. Non si risolve la faccenda mettendo in strada ottanta persone. Capisco, la politica muscolare, come è accaduto per i migranti ospiti a Gallarate, paga elettoralmente, ma non dà le soluzioni. E poi, scusi…”.

Pignataro, continui.
“Sembra che gli illeciti e le irregolarità si concretizzino soltanto nel campo nomadi di Cedrate. Per il resto, nell’intera città si evitano gli accertamenti. E’mai possibile?”

Avete contestato le erbacce lungo i marciapiedi. Ma neanche voi, quando gestivate Palazzo Borghi, siete intervenuti in modo efficace. Può smentirlo?
“Abbiamo posto l’accento sulla scarsa manutenzione del verde per una semplice ragione: nel suo programma elettorale Cassani aveva promesso che, nei primi cento giorni del mandato, avrebbe cambiato il volto della città. I cento giorni sono passati da un pezzo, ma Gallarate invece di migliorare è peggiorata. Vuole qualche altro esempio?”

Certo, se crede.
“Vada a fare un giro nei cimiteri e si accorgerà che cosa significa degrado”.

Avete copiato un’interrogazione dai vostri colleghi dem di Busto Arsizio. Possibile?
“Siamo un partito, collaboriamo sulle questioni che possono essere comuni  tra città confinanti. Non capisco dove stia lo scandalo. Esiste soltanto nella mente di Andrea Cassani, che usa certi mezzucci per fare propaganda, per cercare la rissa, per avere visibilità. Così che possa accreditarsi con i suoi leader affinché lo facciano diventare segretario provinciale della Lega , o consigliere regionale, o senatore, o presidente degli Stati Uniti. Perché è la sua carriera politica che ha a cuore, non il bene di Gallarate”.

Insomma, tra Pd e primo cittadino è odio politico conclamato. Dialogo irrecuperabile?
“Cassani dovrebbe portarci i fatti, non gli slogan. Anche i suoi partner di giunta mi sembrano in imbarazzo. Se non altro, gli assessori di Forza Italia si impegnano, danno quanto meno l’impressione di essere sul pezzo. Al dì là delle differenze che ci dividono, dobbiamo riconoscerlo. Il sindaco invece vive di rabbie, di rancori: se non ha un nemico da combattere non è contento. Anche perché così facendo sposta l’attenzione dai problemi veri”.

Ad esempio?
“Prendiamo le telecamere per la videosorveglianza. Metà di esse non funzionano. Ma invece di ammetterlo serenamente, anche per le questioni tecniche di cui la giunta non ha sempre colpa, si preferisce alzare i toni, insultare, offendere. Così si mette il nodo del contendere in secondo piano”.

Per il Pd, l’esecutivo Cassani merita la bocciatura piena?
“Potrei soffermarmi su mille situazioni. Gliene dico una per tutte: il Casermone dell’Aeronautica. Quante chiacchiere sono state fatte attorno ad esso? Problema risolto: l’abbiamo sentito tante volte in questi ultimi mesi. Non è così: il ministero della Difesa vuole monetizzare e sinora Cassani ha fatto soltanto annunci. Si è accorto che l’acquisizione richiede una complessità di procedure che difficilmente riuscirà a superare. L’unico tema che sembra marciare bene è la revisione del Pgt, sulla quale Cassani appare freddo, indifferente. La gestisce un assessore di Forza Italia. Metto in evidenza il caso Pgt per sottolineare anche lo scollamento che esiste all’interno della maggioranza di centrodestra. Non mi sembra un aspetto irrilevante”.

Pd pignataro cassani – MALPENSA24