Volontari “col giubbino giallo” a Gallarate. Gli accompagnatori dei disabili diventano un libro

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GALLARATE – Un libro concepito come un progetto completamente solidale: scritto e pensato come un dono rivolto all’associazione. E con tutti i diritti destinati a sostenere il servizio di accompagnamento dei minori di Auser Gallarate. Si tratta di “Quelli del giubbino giallo“, lavoro firmato da Sara Bordoni, responsabile dell’ufficio comunicazione di Auser Lombardia e giornalista, coach e Cho.

Riconoscere e riconoscersi

Un libro snello e piacevole, molto trasversale e che si presta a ragionamenti e dialoghi su varie tematiche: diversity, disabilità, collaborazione, organizzazione aziendale, consenso da raccogliere, genitorialità, crescita personale, emozioni, intergenerazionalità, cittadinanza attiva, linguaggio, realtà dei giovani, ruolo delle persone mature nella società, centralità della scuola, espressività artistica e ruolo terapeutico dell’arte. C’è spazio per riconoscersi e per riconoscere qualcuno. Si raccontano tante gioie, spesso inaspettate, e diverse fatiche difficilmente confessabili: la vergogna di avere un fratello o una sorella considerati “non normali”, tanti padri che non reggono l’onere della cura, l’emarginazione da parte del gruppo dei pari anche in ambienti che dovrebbero insegnare la collaborazione, il disorientamento allo scoccare della maggiore età del giovane con disabilità (per molte famiglie con poche risorse il diciottesimo compleanno non è una festa, perché si perdono molti diritti garantiti fino al giorno precedente).

L’associazione nel libro

Libro che non a caso si chiama così: “Quelli del giubbino giallo”. Perché sono i volontari di Auser, quelli del giubbino giallo, come li chiamano i bambini che vengono accompagnati. Infatti l’associazione è conosciuta come associazione che da oltre trent’anni si occupa di persone anziane e fragili, ma con l’evolversi dei bisogni della società ha saputo rispondere a esigenze nuove e ora è risorsa per tutti, a tutte le età. Il libro racconta, appunto, un’esperienza intergenerazionale e inclusiva di successo che può essere replicata ovunque. Ogni capitolo ha il nome di una persona che fa parte di questo meccanismo complesso e generatore di sollievo e benessere, scelta narrativa che porta anche a conoscere le storie personali dei singoli – amministratori locali, dirigenti Auser, volontari, giovani del servizio civile, genitori che hanno deciso di diventare accompagnatori – e la loro evoluzione personale. «Non si immagina quante famiglie abbiano bisogno di un aiuto come quello che stiamo dando noi come volontari, spesso questi ragazzi sono invisibili nelle città», dice Renato Losio, presidente di Auser Gallarate. «Per noi è un impegno importante, che ha messo ancora più in evidenza il cuore dei nostri volontari. È anche un invito a chi volesse darci una mano».

Gli studenti protagonisti

Protagonisti del libro anche gli studenti dell’Istituto Falcone di Gallarate, che hanno realizzato le illustrazioni e che sono coetanei di alcuni dei ragazzi che sono accompagnati da “quelli del giubbino giallo”. Sono: Chen Yao Yao (autrice anche della copertina); Giulia Longagnani; Alessia Botti e Chiara Vistarini; il team composto da Emma Rapa, Samantha Radini, Martina Ripamonti, Giulia Tessieri e Martina Vaccari; Letizia Croci; Fabio Perini; Chloe Bianca e Maria Fernanda Urena Morales; Grace Bidi. «Decisamente un’esperienza positiva e portatrice di riflessione per i ragazzi nel periodo post pandemia», aggiunge Vito Ilacqua, dirigente scolastico dell’Istituto Falcone. «All’insegna di processi educativi basati su valori fondanti e fondamentali come la solidarietà, la condivisione, l’altruismo che sono imprescindibili per la società del futuro, sempre più incanalata in una lenta ma profonda trasformazione».

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