Varese, il Gip Giuseppe Battarino lascia il Tribunale: «Il giudice non è un passacarte»

VARESE – Ultima udienza oggi, mercoledì 18 gennaio, per il giudice del Tribunale di Varese Giuseppe Battarino. Aula B del palagiustizia di piazza Cacciatori delle Alpi per l’ultimo processo. La stessa che il 23 settembre del 1992 aveva salutato l’esordio sullo scranno di un giovane Pretore. La cifra dell’uomo si è misurata anche oggi: nessun buffet autocelebrativo, ma la scelta di devolvere quanto avrebbe investito in canapé (e anche di più) alle associazioni In Valbossa e Giacomo Ascoli.

Non un cieco frusciare di carte

Battarino lascia la magistratura. Saluta. Ringrazia e non solo. In un’aula piena di avvocati, personale amministrativo, alla presenza della collega del dibattimento penale Rossana Basile e del Pm Giulia Grillo, Battarino ha ricordato a tutti che «questo è il nostro lavoro. Noi abbiamo cambiato il mondo. Questo è il nostro lavoro; che non può ridursi a un cieco e sordo frusciare di carte». Un magistrato, in sintesi, non è un passacarte. E’ un giurista, dimostra umanità verso gli imputati, rispetto verso avvocati e colleghi. Ama la giustizia e la amministra non si limita a un mero esercizio di potere.

Un’idea quotidiana di giustizia

Battarino nel corso di una carriera lunga 32 anni ha ricoperto diversi incarichi al di fuori del Tribunale di Varese. «Ma sono sempre tornato qui. E qui chiudo il mio lavoro nell’ordinamento giudiziario». Il Gip ha poi fatto un passaggio proprio sul suo ritorno in piazza Cacciatori delle Alpi parlando di 20 mesi in cui ha colto «un declino della giurisdizione», contrapposto, però, alla passione e alla competenza di tutti gli operatori della giustizia sempre presenti nelle aule del Tribunale. Battarino, tra il altro, il 31 gennaio a Salone Estense presenterà il libro “Un’idea quotidiana di giustizia“, trattato emblematico di cosa intenda il magistrato per giustizia e che, in qualche modo, potrebbe spiegare la decisione di lasciare la toga. Il suo commiato è stato salutato da un lungo applauso.

Allarme ufficio Gip

Con lui il Tribunale di Varese non perde solo un magistrato estremamente preparato, democratico nel senso più alto del termine e stimatissimo. Perde di fatto anche un altro “tassello” (tassello importante) dell’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari che, dopo la decisione della dottoressa Anna Giorgetti di optare per altra sede di lavoro nell’arco dei prossimi mesi, si ritroverà a questo punto con un solo magistrato in servizio. Che dovrebbe assolvere al compito di Gip e di Gup: ma i due ruoli sono incompatibili tra loro. Per Varese si apre un grosso problema, visto che il Csm, al momento, non ha destinato alcuna nuova posizione al Tribunale varesino.

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