Gli aneddoti del passato nelle “briciole social” del parrucchiere-storico di Cuvio

CUVIODi professione parrucchiere (ormai in pensione), per passione storico: a Cuvio e nei paesi limitrofi quello di Giorgio Roncari è un nome noto. Da tanti anni si dedica a ricostruire le pagine del passato della Valcuvia. Più di 10 i libri che ha curato, raccontando le storie di gente comune e di cuviesi famosi come Virgilio Savini, colui che aprì l’omonimo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Da qualche tempo Roncari ha deciso di regalare ai suoi contatti social curiosi scampoli di storie d’epoca.

Briciole di Cuvio

È nata infatti spontaneamente, dalla volontà di Roncari (nella foto a fianco) di raccontare gli aneddoti più particolari del passato della Valcuvia, la rubrica “Fregüj de Cüvi” (Briciole di Cuvio), che l’appassionato di storia locale cura direttamente sul suo profilo Facebook. Ogni settimana delizia il suo pubblico social con storie che toccano tanti diversi aspetti della vita di un tempo, dai mestieri fino alla vita quotidiana e ai personaggi più singolari, come “Ul Gin Tranvier”, uno dei più famosi tranvieri della tranvia della Valcuvia, che non disdegnava qualche bicchiere.

Vita agricola

In un passato fortemente agricolo torna alla memoria ad esempio la pompa idraulica acquistata a Cuvio nel 1844 per estinguere gli incendi che in un mondo contadino fatto di stalle e cascine erano abbastanza frequenti e spesso si rivelavano vere disgrazie. Per restare in tema non manca un elenco accuratissimo dei prati di Cuvio, ognuno con il suo nome rigorosamente in dialetto. C’è poi qualche incursione nei comuni vicini come Orino, dove scoppiò addirittura una bomba nei prati del paese.

Una fuga rocambolesca

Tra i tanti interessanti racconti anche quello di una “Fuga da Alcatraz” tutta cuviese. A Cuvio, dove ora c’è la piazza IV Novembre, un tempo c’era il palazzo della Pretura con annesse le carceri mandamentali. Era il 1922 quando un ladro di origini bolognesi venne fermato dopo che aveva scassinato la cassetta delle offerte nella chiesa parrocchiale. Ma il giovane non era un semplice ladruncolo, tanto che riuscì dopo solo due giorni di galera ad evadere con una fuga rocambolesca.