La magia del passato, a Orino il dialetto rivive nel libro “Urin di temp indré dü”:

ORINO – Una vera e propria lingua che fa rivivere personaggi storici, eventi e aneddoti della tradizione del Varesotto. Così a Orino, piccolo Comune di appena 846 abitanti, alcuni appassionati di dialetto si sono riuniti per dare alla luce il libro: “Urin di temp indré dü”. Una raccolta di testimonianze dal passato che vivono ancora nel presente.

Il cuore della Valcuvia

Esiste un borgo tra le valli del varesotto dove il dialetto fa ancora da padrone. È il paese di Orino, placidamente disteso alle pendici del Campo dei Fiori, nel cuore della Valcuvia. A custodire i segreti della parlata locale sono gli anziani del paese, che da qualche anno a questa parte hanno iniziato a partecipare a un progetto di conservazione e salvaguardia del “dialett”.

Per tramandare le storie

Un’iniziativa promossa dall’amministrazione guidata dal sindaco Cesare Moia, che ha spinto i residenti a ritrovarsi ogni mercoledì nella biblioteca del paese, dove è presente un’intera sezione dedicata ai libri dialettali. L’obiettivo di queste riunioni è tramandare storie e ricordare usi e costumi del territorio, parlando rigorosamente in dialetto. Il gruppo è pian piano cresciuto fino a coinvolgere una ventina di persone, tra Orino e dintorni.

I racconti sono aumentati ed è nata così nel 2019 l’idea di dare alle stampe un primo libro per far conoscere a tutti le testimonianze del passato. Da allora ad oggi è proseguito il lavoro di raccolta, che ha portato alla recente pubblicazione del seguito, intitolato “Urin di temp indré dü”.

Il Covid non ci ferma

Il volume è stato curato dallo storico locale Giorgio Roncari, “forestiero” di Cuvio, che ha raccolto e coordinato i testi. «Con il Covid le nostre riunioni si sono purtroppo interrotte – spiega Roncari – ma avevamo già abbastanza materiale su cui lavorare e abbiamo integrato con un lungo capitolo finale dedicato al cibo».

Il volume propone i racconti in dialetto affiancati dalla traduzione in italiano. I testi toccano i vari aspetti della vita di un tempo: attimi di una quotidianità così diversa dai giorni nostri, a partire dai vecchi mestieri e dai giochi di una volta. «Si parla di quando venivano i milanesi in villeggiatura e il paese raddoppiava la popolazione oppure delle storie tipicamente orinesi, come una che vide protagonisti alcuni ragazzi del paese che durante un litigio con i vicini di Azzio lanciarono quello che pensavano essere un sasso e invece era una bomba». Le storie e gli aneddoti da raccogliere sono ancora tanti, perciò non appena possibile le riunioni del mercoledì ricominceranno.

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