Gorla Maggiore al lavoro per coinvolgere i ragazzi con la sindrome di Down

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GORLA MAGGIORE – L’epidemia da coronavirus ha costretto, e sta costringendo, molte persone all’isolamento e le categorie più svantaggiate sono ancora una volta gli anziani e le persone con disabilità. E’ proprio a quest’ultime, e in particolare a chi ha la sindrome di Down, che il comune di Gorla Maggiore ha voluto pensare. Con una giornata a loro dedicata e una serie di progetti, ancora in via di definizione, per includerli nella vita sociale del paese e renderli i veri protagonisti. 

Orecchie aperte alla disabilità

La scorsa domenica 11 ottobre, in occasione della giornata nazionale delle persone con la sindrome di Down, l’amministrazione di Gorla Maggiore ha proposto un incontro, informale ma significativo, con quattro cittadini gorlesi portatori di questo tipo di disabilità. «Si è trattato di una semplice colazione e di una chiacchierata tutti insieme, ma che abbiamo fortemente voluto per lanciare un segnale importante: noi vi ascoltiamo e vogliamo coinvolgervi nella comunità», ha spiegato Susy Pozzato, assessore ai Servizi sociali.

I veri protagonisti

Per l’occasione, il gruppo di Fare Comune, che ha voluto essere presente, ha anche realizzato un «breve video goliardico in cui siamo stati noi a intervistare i ragazzi. E’ stato proprio un modo per metterli al centro della scena e per conoscerci meglio», continua l’assessore. Un momento di divertimento e spensieratezza, sì, ma che vuole andare più in profondità. «Perché il nostro obiettivo è sempre stato quello di lavorare per un’inclusione vera delle persone portatrici di disabilità nella società, ecco perché in questi mesi stiamo proprio pensando a come attivare dei servizi rivolti a loro. Ovviamente Covid permettendo», sostiene il sindaco Pietro Zappamiglio.

Le idee che bollono in pentola

Il piano dell’assessore Pozzato, che collabora con il consigliere comunale con delega alla disabilità, Annalisa Macchi, è quella di sviluppare alcuni progetti che vedano i quattro cittadini gorlesi con la sindrome di Down, e non solo, protagonisti. «Pensavamo ad attività sul decoro urbano, piuttosto che tirocini in Comune. Insomma, vogliamo mantenere attivo questo dialogo per capire innanzitutto da loro cosa vorrebbero cambiare di Gorla Maggiore».

Ragazzi che hanno bisogno di socialità

L’invito del sindaco a palazzo Terzaghi della scorsa domenica è stato accolto con grande entusiasmo dai ragazzi stessi e dalle loro famiglie, anche perché ha rappresentato un primo ritorno alla normalità, dopo tanti mesi di chiusura. «Molte delle attività che le persone con la sindrome di Down facevano in tempo pre-Covid si sono fermate e tanti centri che frequentavano sono ora chiusi. Quindi abbiamo davvero capito il loro bisogno di uscire di nuovo, di entrare a contatto, in sicurezza, con le persone e di riprendere a vivere. Ecco perché la giornata di domenica è stata così importante», commenta Pozzato.

Inclusione a 360 gradi

Che ritorna però sull’obiettivo che aveva già esplicitato in campagna elettorale: «Vogliamo includere tutte le disabilità a 360 gradi. Ecco perché, nonostante ci siamo appena insediati, stiamo già pensando a vari progetti da attivare per le persone con difficoltà fisiche e psicologiche, collaborando per esempio anche con le realtà locali come il Gruppo Amicizia di Gorla Minore. Proprio per costruire una società più inclusiva e che ascolti le esigenze di tutti. Perché la fragilità è un valore aggiunto per la comunità».

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