Guerra in Ucraina, Grassi Univa: “Ripresa a rischio. Serve risposta europea comune”

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Il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi

VARESE – “Di fronte all’invasione di uno Stato sovrano la risposta dell’Unione Europea, coordinata con quella dei suoi alleati, deve essere ferma e unanime, non possiamo permetterci posizioni a macchia di leopardo di fronte ad atti così gravi. Auspichiamo tutti che la Russia fermi immediatamente l’offensiva per evitare tragiche conseguenze in termini di vite umane”. Questo il commento del presidente di Univa Roberto Grassi a fronte dell’invasione russa dell’Ucraina iniziata all’alba di oggi, giovedì 24 febbraio.

Le ricadute di sistema

Sulle conseguenze economiche per l’economia del territorio: “Le sanzioni non avranno particolari impatti diretti sull’export varesino nei confronti della Russia e anche verso l’Ucraina le nostre imprese non sono particolarmente esposte. Ciò che temiamo sono le ricadute di sistema, gli impatti in termini di ulteriori aumenti del costo dell’energia e nel rifornimento di materiali. Per questo serve una risposta comune di tutta l’Europa. La ripresa già in rallentamento rischia di perdere ulteriore velocità a causa di una crisi internazionale dai risvolti in questo momento imprevedibili. Diventa urgente per l’Italia dare risposte strutturali nel diminuire la nostra dipendenza dal gas russo”.

Export Varese-Russia

Nei primi 9 mesi del 2021 Varese ha esportato in Russia beni per 121 milioni di euro. Tanto per dare un’idea si tratta di un valore che è la metà dell’export con destinazione il Belgio, decimo partner commerciale del territorio varesino. Nello stesso periodo le esportazioni di Varese in Ucraina sono state pari a 17,6 milioni di euro. 

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