MARNATE – Per i lavoratori della Hammond di Marnate iniziano 12 mesi di cassaintegrazione straordinaria. La deadline è fissata per il 30 marzo 2020. «A quel punto – dice Ilaria Campagner della Fit-Cisl, che con il collega della Fiom Cgil Rino Pezone, sta seguendo la vertenza sindacale – O si troverà un compratore, e allora la cessazione di attività diventerà una cessione di ramo d’azienda, oppure sarà la fine di mezzo secolo di storia imprenditoriale e industriale in valle Olona».
Metà dei lavoratori è riuscita a ricollocarsi
Di un possibile compratore si era ventilato a gennaio, quando la trattativa tra le parti si è aperta dopo che il destino della Hammond, che aveva visto i 40 dipendenti ricevere un cesto natalizio con tanto di auguri alle 14 del 18 dicembre e la lettera di licenziamento due ore dopo, aveva fatto il giro d’Italia. «Di quel possibile acquirente, che tanta speranza aveva dato – spiega Pezone – Non abbiamo più saputo niente. Le trattative a quanto pare vanno a rilento». E nel frattempo «L’azienda si svuota – aggiunge Campagner – Dei 40 dipendenti la metà oggi è riuscita a ricollocarsi. E questa, ovviamente, è una buona notizia per i lavoratori. Intere famiglie lavoravano alla ex Trasformatori Marnate. Per contro questa realtà perde competenze, perde figure di altissimo profilo professionale. E così diventa meno appetibile per un possibile compratore». L’accordo firmato con Regione Lombardia prevede che i dipendenti in cassa straordinaria lavorino per potersi ricollocare e seguano corsi di formazione professionale. «L’imprenditore che assume il lavoratore inserito in questo programma gode di agevolazioni fiscali. Un incentivo per poter assumere questi professionisti qualora l’irreparabile dovesse accadere». La deadline come detto è fissata al 30 marzo dell’anno prossimo. Poi o si chiuderà con un eventuale compratore, oppure sarà la fine di un pezzo di storia del lavoro per la valle Olona.