Il modello Busto contro gli abusi sui minori: un vademecum per gli educatori

BUSTO ARSIZIO – Segnalare correttamente le situazioni di disagio che vivono i bambini che frequentano gli asili nido e le scuole dell’infanzia per prevenire e contrastare gli abusi e i maltrattamenti. È questa la finalità del vademecum per gli educatori della fascia d’età 0-6 anni che è stato presentato ieri, 24 marzo, nel nuovo centro Ormenuove di via Marconi 10, in zona Frati, dove partirà una nuova fase di formazione specifica.

La consegna dei vademecum

Si è concluso infatti con la consegna dei vademecum con le linee guida da adottare in caso di situazioni di disagio che coinvolgono i più piccoli, il progetto “Un nido per noi: costruire insieme uno sguardo di cura”, realizzato in questi ultimi due anni proprio allo scopo di far emergere e riconoscere, sia all’interno delle strutture nido/micro-nido, che nel contesto familiare, eventuali segnali di disagio fisico e/o psichico dei minori. Il vademecum è stato consegnato a una settantina di operatori dei nidi cittadini che hanno partecipato al percorso di formazione previsto dal progetto, che ha avuto come ente capofila Ats Insubria e come partner il Comune di Busto Arsizio e la Cooperativa sociale Davide.

La fase 2 del progetto

Il momento finale del progetto si è svolto nella sede del progetto Ormenuove, centro multidisciplinare di valutazione e cura del maltrattamento, attivato recentemente nella sede di Davide e CTA di via Marconi 10 da Cooperativa Davide, Centro Terapia dell’Adolescenza e da altri partner, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, e dove il progetto continuerà con il coinvolgimento degli operatori dei nidi che non hanno ancora partecipato alle attività di formazione e a quelli delle scuole dell’infanzia.

Segnalazioni indirizzate

Il vademecum è il frutto di un lavoro «condiviso con la coordinatrice dell’area 0-6 anni, con gli assistenti sociali, l’ATS e le forze dell’ordine» sottolinea Beatrice Masci, direttore scientifico della Cooperativa Davide. Viene messo a disposizione degli educatori solo dopo il corso di formazione (la prima fase è stata effettuata durante il lockdown) e contiene tutte le indicazioni su “chi fa che cosa” e soprattutto sui soggetti della rete territoriale a cui rivolgersi in caso di segnalazioni. «Così – aggiunge il presidente della Davide Gaetano Felli – si evitano segnalazioni che possono generare falsi allarmi».

Modello da esportare

«Il documento contiene indicazioni su come valutare le situazioni e sulle prassi da mettere in atto a tutela dei minori – spiega l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana – abbiamo già sperimentato che le linee guida sono efficaci, tanto che ci hanno già chiesto di esportare questo modello in altri territori, non tanto per i contenuti che sono specifici per il nostro territorio, quanto per la metodologia che abbiamo adottato».

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