Il piano vaccinale di massa: 11mila iniezioni al giorno a Malpensafiere a Busto

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LOMBARDIA – È pronto il piano di vaccinazioni di massa di Regione Lombardia. Partirà quando si avranno certezze di ricevere le dosi da somministrare. Ma nel momento del picco verranno inoculate fino a 11mila dosi di vaccino al giorno a Malpensafiere, il polo fieristico di Busto Arsizio, a cui si aggiungeranno quasi 2500 nella tensostruttura della Schiranna di Varese e 1200 in quella di Rancio Valcuvia, e ancora 690 nella palestra Pizzigoni di Saronno e 1300 al cinema multisala Move In di Cerro Maggiore. Sono questi i centri vaccinali per la fase massiva della campagna anti-Covid, individuati dalla giunta regionale in una delibera approvata oggi, 3 marzo. «Ci auguriamo presto possa iniziare, non appena arriveranno i vaccini – ammette il governatore della Lombardia Attilio Fontana – l’auspicio è che ci sia un nuovo passo e che si possa andare verso un periodo in cui non dovremo autolimitarci nella vaccinazione, ma potremo vaccinare in maniera massiccia, anche perché è l’unico sistema per contrastare questo maledetto virus».

I tre hub del Varesotto

In provincia di Varese ci saranno 3 hub che garantiranno una copertura capillare del territorio. ATS Insubria somministrerà fino a 24mila dosi al giorno. La tensostruttura alla Schiranna di Varese coprirà il centro della provincia, della tensostruttura di Rancio Valcuvia potranno beneficiare i cittadini del nord della provincia mentre all’hub di Malpensa Fiere arriveranno i cittadini del centro-sud. «La programmazione della campagna vaccinale massiva contro il Covid-19, approvata oggi dalla Giunta regionale, è l’emblema del pragmatismo e del buongoverno lombardo – sottolinea il presidente della commissione sanità del consiglio regionale della Lombardia Emanuele Monti – in provincia di Varese si è optato per una distribuzione capillare dei centri vaccinali sul nostro territorio che permetterà di conciliare la velocità di somministrazione con la prossimità di accesso alla prestazione. È auspicabile però che la fornitura delle dosi prenda una piega diversa. La Lombardia ha approvato un piano ambizioso e che saprà dare risposte solamente con un numero appropriato di dosi».

Entro giugno 6,6 milioni di vaccinati

«La campagna di vaccinazione di massa, come spiega la vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti – riguarderà 6,6 milioni di persone. Per questo abbiamo aggiunto dei nuovi centri massivi, oltre ai 60 hub e ai 600 punti spoke già disponibili». Le ATS di Milano, Brianza e Insubria (24mila dosi al giorno) saranno quelle più sollecitate per la campagna, il cui obiettivo «è quello di vaccinare il maggior numero di persone possibile nel minor tempo possibile». Moratti conferma che la Regione intende vaccinare un target di 6,6 milioni di cittadini lombardi «entro il mese di giugno, in base alla disponibilità dei vaccini da parte del governo». I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a cui si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private, ospedali, ambulatori, farmacie, aziende e altro. In tutto un picco di 170mila dosi inoculate al giorno.  Per il sistema di adesione e prenotazione della vaccinazione anti-Covid la Lombardia si servirà della piattaforma «messa a disposizione gratuitamente» da Poste Italiane. «Ne abbiamo la disponibilità immediata, ed è già consolidata anche in altre regioni – fa sapere l’assessore – ha un accesso per i cittadini dal portale, dal call center, dai centri postali e dai postini. E, altra cosa importante, ai cittadini si danno 4 date disponibili per la prenotazione».

Bertolaso “preoccupato”

«Avrei molti motivi per essere avvilito e frustrato, a partire dall’andamento della pandemia, alle due province in zona rossa a tutti gli effetti, fino alle rianimazioni piene, compreso l’ospedale in Fiera che ha 57 ricoverati in terapia intensiva. Statistiche molto pesanti, oltre al sistema di prenotazioni che continua a funzionare male». Parole schiette quelle di Guido Bertolaso, consulente di Regione Lombardia per il piano vaccinale. «Ma non sono preoccupato per la Lombardia rispetto ad altre Regioni: a me sembra che tutta l’Italia, tranne la Sardegna, si avvicini a passi lunghi verso la zona rossa. Ecco perché bisogna vaccinare». Bertolaso intende coinvolgere i medici specializzandi, come prevede la legge, anche con la precettazione: «Hanno scelto di fare medicina secondo un codice deontologico che dovrebbe essere il loro mantra. Ci sta che attacchino Bertolaso dicendo che non possono essere sfruttati, ma non ci sta che i medici dicano che spacciare l’attività di vaccinazione come formativa è denigrante».

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