Intitolati alla partigiana Piera Pattani i giardini in via Castello a Legnano

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LEGNANO – Hanno un nome i “giardinetti” dove generazioni di legnanesi hanno portato i figli a vedere gli animali in gabbia (una volta) e a giocare, tra un giro in altalena e un gelato sotto gli alberi. Si è svolta questa mattina, sabato 23 aprile, a Legnano la cerimonia di intitolazione dei giardini pubblici tra via Castello e viale Gorizia alla partigiana e cittadina benemerita Piera Pattani (nella foto). La targa con l’intitolazione è stata scoperta da Luisa Cucchetti, cugina di Piera Pattani, e dal presidente del Consiglio comunale, Umberto Silvestri. Presenti dirigenti, docenti e studenti del liceo “Galielo Galilei”.

Di seguito, alcuni passaggi dell’intervento letto da Silvestri alla cerimonia.

Questa mattina proseguiamo in un impegno preciso che, come Amministrazione comunale, ci siamo assunti: realizzare, attraverso l’intitolazione di aree pubbliche, un’ideale città della memoria che faccia vivere il ricordo di cittadini legnanesi o di personalità o avvenimenti storici a livello nazionale. Ma è anche nostra intenzione, attraverso la toponomastica, riconoscere alle donne, che sono oggi fortemente sottorappresentate nelle intitolazioni degli spazi pubblici, la posizione che meritano. Per questo, due intitolazioni fatte a marzo di spazi verdi riguardano donne: la prima, addirittura, tutte le donne, essendo riferita all’8 Marzo-Giornata internazionale della donna; la seconda alla poetessa e scrittrice Alda Merini.

Legnano città della memoria

L’intitolazione di oggi, che riguarda un’altra donna, la partigiana legnanese Piera Pattani mancata nel 2020, è stata proposta dalla sezione cittadina di Anpi, che ringrazio e che oggi è qui rappresentata dal suo presidente Primo Minelli.

Questa intitolazione rientra nel programma delle manifestazioni per il 77° anniversario della Liberazione; una ricorrenza che cade in un momento in cui la guerra ha bussato di nuove ai confini dell’Unione europea. È per questo che domani una rappresentanza dell’Amministrazione comunale, fra cui l’assessore Monica Berna Nasca e diversi consiglieri comunali, parteciperà alla Marcia della Pace Perugia-Assisi. Ed è per questo che abbiamo deciso di inserire la Marcia, un avvenimento che si tiene al di fuori dei confini di Legnano e che riveste una rilevanza nazionale, nel nostro programma dell’anniversario della Liberazione. Quest’anno, infatti, la nostra scelta è stata di legare la Storia all’attualità, la lotta di Liberazione all’appello alla pace che si è levato da tante personalità in diverse parti del mondo.

Spazio verde caro a tanti legnanesi

Oggi intitoliamo questo spazio verde caro a diverse generazioni di legnanesi a una partigiana che, come tanti giovani in quegli anni, ha abbracciato la causa della Resistenza. E questo significava fare la scelta più difficile, perché voleva dire esporsi a rischi di rappresaglia e alla violenza dei fascisti, come infatti accadde.

A quell’età, per lei, la Resistenza fu veramente una scuola di vita, quella vita che, da ragazza non ancora ventenne, le si apriva davanti. Piera Pattani non ebbe la possibilità di studiare, la possibilità che è stata data ai giovani delle generazioni successive. Piera Pattani è stata una di quelle donne che è dovuta crescere in fretta, che è dovuta andare a lavorare non appena possibile per aiutare la famiglia. Non ha avuto le tante occasioni che abbiamo la fortuna di avere noi, perché la sua famiglia, come tante dell’epoca, non era abbiente ed è quindi cresciuta sapendo che il suo futuro sarebbe stato di operaia.

Una scelta difficile e rischiosa

L’epoca drammatica in cui ha vissuto la sua gioventù l’ha messa di fronte alla difficoltà della scelta: da che parte stare? Piera ha risposto con i fatti, non ha avuto paura di schierarsi per la causa della democrazia, della giustizia e della pace. Ha visto la violenza, la prepotenza dei nazifascisti, ha visto sparire per sempre persone che conosceva, quelle persone deportate nei campi di concentramento, ha dato il suo contributo alla Liberazione della nostra città. Poi, negli anni successivi, incontrerà altre difficoltà e altri ostacoli entrata nel mondo del lavoro per le sue posizioni. E anche in quelle occasioni Piera non si piegò mai, non rinnegò le sue convinzioni per quello che sarebbe stato più comodo per lei.

Per questo abbiamo deciso che questo giardino, che è vicino a due scuole, il liceo Galilei e la media Bonvesin de la Riva, dove i giovani crescono imparando, e dove i più piccoli, con le loro famiglie, vengono a giocare porti il suo nome. Ricordiamoci di Piera e, tutti insieme, facciamo in modo di far ricordare la sua lezione di vita.

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