VARESE – È arrivata la mozione della Lega di Varese per dedicare a Roberto Maroni un luogo prestigioso, centrale e di rilievo in città. L’ha presentata il vicecapogruppo Stefano Angei e verrà discussa in consiglio comunale. «Bobo Maroni è una figura importante per la storia della Lega, ma lo è anche, e soprattutto, per quella di Varese – ribadisce Angei – un esempio per noi e per le nuove generazioni».
La mozione
«Ho presentato una mozione in consiglio comunale per dedicare un luogo alla figura di un grandissimo Varesino come Roberto “Bobo” Maroni – dichiara Stefano Angei, vicecapogruppo della Lega e proponente della mozione – ritengo, insieme ai miei colleghi in consiglio comunale che hanno sottoscritto questa mozione, che Varese debba intitolare un luogo che sia prestigioso, centrale e di rilievo alla memoria di un cittadino che ha contribuito a portare lustro alla nostra città come Bobo Maroni».
«Figura importante per Varese»
«La figura di Maroni è sicuramente importante per la storia della Lega, ma lo è anche, e soprattutto, per quella di Varese – prosegue Angei – nella mozione ho voluto citare brevemente ciò che Bobo ha fatto nella sua vita, sottolineando i passaggi più significativi per Varese come l’accordo di programma che da Presidente di Regione Lombardia ha portato quasi trenta milioni alla città per la Caserma e per Piazza Repubblica. Il documento è semplice, ma tra le righe emerge tutta la grandezza della sua figura, ricordando il suo impegno alla lotta alle mafie quando era Ministro dell’interno sino alle sue passioni come la musica e la scrittura».
L’appello alla condivisione
«Auspico che questa mozione possa trovare la più ampia condivisione possibile – conclude il vicecapogruppo leghista – perchè viene presentata a quasi un anno dalla prematura scomparsa, di modo che fosse una proposta ragionata e non trasportata solamente dalle emozioni. È innegabile che la figura di Roberto Maroni sia indiscutibilmente un patrimonio dei Varesini e che è giusto che tale ricordo debba essere trasferito anche ai varesini del domani».