La nuova casa della Enrico Colombo Spa a Sesto. Anche Fontana al taglio del nastro

SESTO CALENDE – “Il futuro all’inizio è sempre un cantiere”. La Enrico Colombo Spa di Sesto Calende guarda al futuro inaugurando la sua nuova sede di via Meregino, con i piedi ben piantati nelle sue radici. Perché era proprio qui che il fondatore Enrico Colombo iniziò a fare l’elettricista, 45 anni fa. C’era anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana al taglio del nastro della «nuova casa» tirata su in sette mesi di lavoro per accompagnare la crescita dell’azienda che oggi è guidata dai figli di Enrico, Manuela e Marco (che è anche consigliere regionale della Lega).

Passato, presente e futuro

«Via Meregino è la nostra via Gluck» rivela Marco Colombo nel suo discorso, in cui parla anche per la sorella Manuela. «Se avessimo ragionato con la testa avremmo dovuto delocalizzare, ma non si può scrivere “People. Build. Passion”, il nostro motto, e poi non tradurlo in realtà. Così, prevaricando le logiche economiche, abbiamo scelto, con il cuore, di onorare la storia della Enrico Colombo Spa, e abbiamo presentato questo progetto di ampliamento, integrato con l’ambiente, per farci rimanere a Sesto». Una storia che ha appena compiuto 45 anni e che sabato prossimo, 10 settembre, verrà onorata anche dal Comune di Sesto Calende – lo ha annunciato il sindaco Giovanni Buzzi – con la benemerenza civica del “Premio Città di Sesto Calende”.

La storia

L’azienda è stata fondata nel 1977 dal capostipite Enrico Colombo. Lavorava alla Sip, dopo aver rifiutato l’Alitalia, ma voleva fare l’elettricista. «Fui il primo tra i dipendenti Sip a lasciare quel reparto, per mettermi in proprio – racconta, commuovendosi, nel video girato per l’anniversario aziendale – avevo due bambini piccoli, e ricordo le perplessità di mio padre». Da quella scommessa, anche lì una scelta più di cuore che di testa, è nata la Enrico Colombo Spa. Che oggi ha la sua nuova sede a Sesto e tre filiali, più una logistica per i materiali in zona industriale a Sesto. Ha 180 dipendenti, di cui il 91% assunti a tempo indeterminato, più altri 500 di indotto, con 120 macchine e un fatturato stimato per il 2022 di 70 milioni di euro, dopo i 60 milioni del 2021. «Ci serviva una nuova casa, l’abbiamo costruita in 7 mesi» prosegue Marco Colombo. «Abbiamo fatto tutto in casa, dal progetto alla realizzazione, grazie ai nostri straordinari dipendenti, in primis il tuttofare Valerio e il capocantiere Paolo».

La nuova “casa”

Un edificio da 1600 metri quadrati, con grandi vetrate che danno sui campi e sistemi impiantistici efficienti e di ultima generazione. Dotato di 85 scrivanie, una sala corsi, una palestra aziendale, un pianoforte, opere d’arte alle pareti, una moto nell’ufficio del “capo”, un campo da basket in cortile, e 80 parcheggi. Pensato con la convinzione che «il bello genera idee e migliora le persone».E necessario per assecondare le nuove sfide del futuro. «Scelte coraggiose, per muoverci più velocemente della nostra concorrenza – sottolinea Colombo, ricordando le recenti acquisizioni, anche in piena pandemiasiamo organizzati come le aziende europee di impiantistica che saranno sempre più nostre concorrenti anche in Italia. Vogliamo crescere per diventare ancor di più un player nazionale, tenendo conto che 150 dipendenti sono lo standard minimo europeo del settore. Ma l’azienda non è solo profitto, è anche uno strumento a servizio della società e degli altri. È un aggregato di competenze, ma prima di tutto di uomini e donne con gli stessi ideali».

La festa

Alla festa, “benedetta” dal cielo che ha retto rispetto al rischio di pioggia, erano presenti tutti i dipendenti, più alcuni «amici», prima che autorità. A partire dal sindaco sestese Buzzi, già vice di Marco Colombo quando era primo cittadino, che ha ricordato «la funzionalità e la bellezza, come nella triade vitruviana», della nuova sede di quella che è «una delle più importanti aziende sestesi e un’eccellenza nazionale». Ma anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana, che ha persino rinunciato al derby della Madonnina (è tifoso milanista sfegatato) per non mancare all’appuntamento. «Qui si dimostra il genio lombardo – le sue parole – la capacità di guardare al futuro con ottimismo e propositivita e di realizzare i propri sogni, che poi è la diversità lombarda. Sono orgoglioso di essere qui, questa azienda è un punto di riferimento per Sesto Calende e per la Lombardia. Ed è una comunità di persone che insieme lavorano e lottano per raggiungere un obiettivo». E ancora, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza, il deputato leghista Matteo Bianchi, l’ex presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi, gli assessori della giunta di Sesto Calende e il presidente del consiglio comunale Alessandro Ceron. Alla fine, taglio del nastro e benedizione di don Luca Corbetta, con la visita agli uffici. E da lunedì si torna a lavorare, «a pensare a nuovi traguardi». E cantieri.

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