La Polizia locale sciopera sabato 15: il Sulpl prevede un’adesione alta a Varese

VARESE – Sabato 15 gennaio si terrà in tutt’Italia lo sciopero nazionale dei lavoratori della Polizia locale proclamato dal sindacato Sulpl. Anche Varese e provincia parteciperanno alla mobilitazione, con un’adesione che si preannuncia importante secondo il segretario provinciale Alessandro Conte. Da Varese ci sarà anche una delegazione che raggiungerà Milano, dove si svolgerà un presidio.

Le ragioni della protesta

La giornata di sciopero indetta dal Sindacato unitario lavoratori Polizia locale vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica la questione della riforma della Polizia locale, per la quale il Sulpl si batte da anni, arrivando anche a raccogliere 600mila firme per una nuova legge che modifichi il sistema attuale. Il punto principale su cui insiste il Sulpl è la richiesta di equiparazione alle altre forze di polizia per quanto riguarda trattamenti giuridici, previdenziali ed assistenziali. «Contrattualmente alla Polizia locale non è riconosciuto il lavoro usurante, mentre a Polizia di Stato e Carabinieri sì – sottolinea il segretario provinciale Alessandro Conte – e anche le tutele legali noi non le abbiamo a differenza loro. Nulla contro le altre forze di polizia, ma a questo punto necessitiamo anche noi di questi riconoscimenti. Non chiediamo soldi, ma di riconoscere il lavoro che quotidianamente facciamo».

Anche Varese partecipa

Allo sciopero di sabato parteciperanno anche gli agenti delle Polizie locali di Varese e provincia. «Ci aspettiamo un’alta adesione su tutto il territorio provinciale – osserva Conte – perché queste tematiche sono molto sentite tra gli operatori». Una delegazione varesina parteciperà inoltre alla manifestazione in programma a Milano, che consisterà in un presidio nella mattina di sabato 15 gennaio in corso Monforte, nei pressi della Prefettura. Un’occasione per ribadire le richieste della categoria. «La Polizia locale è vituperata, maltrattata e non tenuta nella giusta considerazione», continua il segretario, che attraverso un esempio illustra poi uno dei punti contestati per i quali si chiede una riforma. «Un agente della Polizia locale di Varese appena esce dal territorio comunale ed entra a Buguggiate o Azzate non ha più la qualifica di polizia e facoltà di porto d’arma, mentre una guardia particolare giurata ha il porto d’arma su tutto il territorio nazionale. È una stortura: se a Buguggiate vedo un crimine e intervengo lo faccio come privato cittadino. Questo non possiamo tollerarlo, perché noi siamo agenti di polizia sempre».