Le proposte per il fine settimana a Milano

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"La Befana si è arrabbiata" il 6 gennaio allo spazio Magnete

Venerdì 6 gennaio

Il sacro e profano ‘Oratorio di Natale’ con la Barocca all’Auditorium

In occasione della fine delle feste natalizie l’orchestra sinfonica di Milano ripropone, dalle 18 all’Auditorium di largo Mahler, un capolavoro della musica barocca, l’Oratorio di Natale (Weihnachts-Oratorium) per soli, coro e orchestra BWV 248 di Johann Sebastian Bach. L’ensemble strumentale e vocale laBarocca, propone la monumentale composizione sacra in forma integrale. Professione di fede e spirito popolare, l’Oratorio di Natale, composto a Lipsia, dove Bach era Cantor da ormai più di dieci anni, per la liturgia natalizia del 1734 -1735, si presenta come un ciclo di sei cantate, una dedicata a ciascuna delle sei festività comprese tra il giorno di Natale e l’Epifania. Per la realizzazione musicale, Bach fece ampio ricorso al riadattamento, con nuovo testo, di brani tratti da composizioni precedenti, sia di argomento sacro che profano.

‘La befana si è arrabbiata’, bambini in festa allo spazio Magnete

L’Epifania è arrivata e mentre tutti sono felici una sola persona si dispera e si arrabbia sempre: la Befana! Sì, perché in teoria tutti amano Babbo Natale, tutti vogliono Santa Claus, e nessuno si cura di lei che arriva sempre per ultima, ha le scarpe tutte rotte, porta il carbone e si porta via le feste. E così lei si rifiuta perfino di uscire di casa. Una parodia di questa figura natalizia tanta cara ai piccini è messa in scena nello spettacolo ‘La Befana si è arrabbiata’, della Ditta Gioco Fiaba, alle 16 allo spazio Magnete in via Adriano, per i bambini da 4 anni in su. Saranno due badanti slave di questa vecchietta un po’ speciale ad ingegnarsi per risolvere la situazione tra psicologi, gatti ammaestrati e un ormai pronto alle vacanze Natale Babbo. Uno spettacolo sulla Befana comico e interattivo, con al termine caramelle per tutti.

Sabato 7 gennaio

‘The Witness-Climate Change’, alla Fondazione Sozzani le foto di Vadukul

Max Vadukul – nato a Nairobi in Kenya, nel 1961, da genitori indiani – è uno dei pochissimi fotografi della sua generazione a proseguire la tradizione della foto artistica di reportage. I suoi progetti sono spesso legati ad aspetti naturalistici e culturali che si aprono a letture su più livelli. Le sue immagini si strutturano visivamente come elemento di mediazione tra l’individuazione di un tema narrativo e il suo personalissimo linguaggio creativo. E’ l’autore al centro della mostra, alla Fondazione Sozzani in corso Como, Max Vadukul ‘The Witness, Climate Change’, un reportage di venti immagini in grande formato interamente dedicato all’ambiente e agli effetti del cambiamento climatico. Vadukul ha documentato alcune delle aree più inquinate del mondo con uno sguardo ipnotico e stimolante, che dice la verità e pone domande.

La mostra-confronto-dibattito ‘Unknown Unknowns’ alla Triennale

La mostra ‘Unknown Unknowns’, alla Triennale è un unicum del suo genere. La rassegna tematica, a cura di Ersilia Vaudo, astrofisica, è il centro nevralgico della 23ª Esposizione Internazionale, concepita come uno spazio di dibattito e confronto aperto e plurale, dove possano convergere esperienze, culture e prospettive differenti. ‘Unknown Unknowns’ -spiegano gli organizzatori – cerca di rispondere ad una serie di domande su quello che ancora “non sappiamo di non sapere” in diversi ambiti: dall’evoluzione della città agli oceani, dalla genetica all’astrofisica. Un’esperienza profonda, che coinvolgendo designer, architetti, artisti, drammaturghi e musicisti, dà la possibilità di rovesciare la nostra idea di mondo. Un percorso dai contorni sfumati e permeabili che presenta più di cento tra opere, progetti e installazioni di artisti, ricercatori e designer internazionali.

Domenica 8 gennaio

Il baritono austriaco Markus Werba in recital alla Scala

Markus Werba, baritono austriaco nato in Carinzia nel 1973, ha iniziato gli studi al Conservatorio di Klagenfurt per poi proseguirli a Vienna con Walter Berry. La sua carriera è iniziata velocemente e sorprendentemente dopo essere stato scelto da Giorgio Strehler per il Guglielmo del Così fan tutte, produzione che avrebbe inaugurato, nel 1998, il Nuovo Piccolo Teatro di Milano e l’ultima regia del maestro. Ora torna ancora una volta alla Scala dove è di casa per il nuovo anno con uno dei massimi capolavori della musica di ogni tempo, Winterreise di Franz Schubert. Werba, interprete sensibilissimo e duttile, è accompagnato da Michele Gamba, in veste di pianista, reduce dal successo di Rigoletto della scorsa stagione Nella primavera scorsa Werba fu fra i protagonisti di “Ariadne aut Naxos“ di Richard Strauss sempre al Piermarini.

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