Legnano, sì alla gestione pubblica-privata della piscina. Amga, scintille MdC-sindaco

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LEGNANO – Commemorazioni di Berlusconi a parte è stata Amga l’argomento di apertura, lunedì 26 giugno, del primo dei tre consigli comunali convocati a Legnano in questa e nella prossima settimana. Il consigliere civico Franco Brumana ha invitato, anche alla luce della nota sui conti diffusa in giornata dalla società, gli amministratori di Amga a «dare le dimissioni subito, perché non siete adeguati al ruolo che state svolgendo» accusandoli di «comportamenti minacciosi nei confronti dei consiglieri comunali. È inammissibile che questi personaggi abbiano tentato di limitare i diritti-doveri di un consigliere e l’esercizio delle sue funzioni democratiche» mentre Federico Amadei (gruppo misto) si è detto «stupito, dispiaciuto e avvilito che nulla si dica sulla questione di una società partecipata di cui Legnano detiene il 67% delle azioni».

Il sindaco è poi intervenuto per definire «gravissime e pesantissime le cose dette dal consigliere Brumana, che da due anni sta facendo una campagna usando i numeri in maniera strumentale e proponendo informazioni in maniera errata per raggiungere un obbiettivo politico, con un approccio che sta danneggiando questa società anche a detta dei consiglieri di Amga non della mia parte politica».

Scontro anche sul teleriscaldamento nelle case Aler

Fuori da Palazzo Malinverni, gli ultrà del Legnano Calcio hanno esternato tutta la loro preoccupazione al consigliere Francesco Toia (Toia Sindaco) dopo che la società non ha rinnovato la richiesta al Comune per utilizzare il campo dello stadio Mari. Mentre in aula Daniela Laffusa (Lega) ha puntato il dito sulla «ennesima scorrettezza istituzionale nel convocare il consiglio comunale di lunedì».

La discussione si è quindi spostata sull’interrogazione del Movimento dei Cittadini sull’«assurdità della separazione dell’acqua calda dal teleriscaldamento nelle case Aler» di Mazzafame voluta da Amga per tagliare i costi del servizio. Per il sindaco Lorenzo Radice «è la soluzione che il Politecnico aveva evidenziato nel 2014 come adeguata per rimediare alle carenze del progetto, quello sì assurdo, iniziale. La soluzione prospettata darà benefici alla popolazione senza costi per il Comune – ha proseguito Radice – Amga pagherà 450.000 euro per scambiatori e contatori, cui Aler contribuirà per 50.000 euro, dopodiché la prima comprerà e installerà i boiler elettrici che poi ripagherà Aler. Quest’ultima pagherà anche le morosità, pari a 207.000 euro, e gli ulteriori eventuali debiti». Ma per Brumana dell’MdC «la relazione del Politenico non parlava di boiler energivori e obsoleti, anche se la spesa più grande è per gli scambiatori, con cui dall’esterno si può decidere se far passare o no l’acqua agli inquilini morosi. Perché, oltre al fotovoltaico, non fare la coibentazione come indicato dallo stesso Politecnico?».

Solo Forza Italia con la maggioranza

Clou della serata, le tre delibere riguardanti la piscina comunale (nella foto in alto, l’unica vasca in esercizio come si presenta oggi) e in particolare il partenariato pubblico-privato per la progettazione, realizzazione, manutenzione ordinaria e straordinaria e gestione per 20 anni del nuovo impianto natatorio in via Gorizia. Sul progetto, accusato di penalizzare l’attività agonistica a favore di quella ludica e di svago, l’assessore allo sport Guido Bragato ha puntato lo sguardo sul bicchiere mezzo pieno: «Avremmo potuto accettare la proposta di una piscina esclusivamente ludica – ha detto – mentre abbiamo cercato di garantire un monte ore di attività alle società sportive molto superiore a quello standard in questo genere di contrattazioni».

Il presidente della commissione Sport Letterio Munafò (Forza Italia) ha difeso le scelte della maggioranza, «prese di comune accordo con le società sportive», votando a favore delle tre delibere mentre gli altri consiglieri di opposizione si sono astenuti. «È il migliore progetto possibile, così la piscina non chiuderà mai» ha sottolineato il consigliere di Insieme per Legnano-Legnano Popolare Simone Bosetti.

Le critiche al progetto da oltre 15 milioni di euro sono state riprese da Toia, che ha citato la ristrutturazione dell’impianto di Pisa (con più corsie di quelle che resteranno a Legnano) con un costo di appena un terzo. «Quello in progetto a Legnano non è un impianto per agonisti – ha tirato le somme – ma per amatori, non si vuole più fare sport ad alto livello».

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