L’export traina l’industria dell’Alto Milanese. Ma l’occupazione rimane ferma

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LEGNANO – Industria in ripresa nell’Alto Milanese: lo conferma l’indagine congiunturale sul IV trimestre 2021 effettuata dal Centro Studi di Confindustria Alto Milanese su un campione chiuso di imprese associate. Nell’ultimo trimestre dell’anno l’attività manifatturiera è stata ancora caratterizzata da un generale aumento della produzione e del fatturato. Positivi i flussi di nuovi ordini interni ed esteri, risultati in crescita dalla precedente rilevazione. Le imprese con una maggiore vocazione all’export, e che operano in nicchie ad alto contenuto tecnologico, hanno generato performance migliori rispetto alle aziende con vendite concentrate in Italia, e tuttora mostrano una tendenza al rialzo.

Domina l’ottimismo

Per quanto riguarda il fatturato, il 77% del campione ha chiuso il 2021 con un incremento dei ricavi rispetto al 2020, mentre soltanto l’11% ha riportato una contrazione. Le prospettive per il 2022 sono rosee: il 57% delle imprese prevede di accrescere il fatturato (a fine 2020 era il 43%), contro appena il 2% che ipotizza una diminuzione. La situazione è dunque in miglioramento, con un clima di fiducia più diffuso, tant’è che il 66% delle aziende intende investire nei prossimi sei mesi. Alcuni elementi, tuttavia, frenano il rafforzamento della ripresa: i bassi margini, erosi dai continui rialzi dei prezzi delle materie prime, e il contesto incerto. Al momento hanno poca influenza l’avvio operativo del Pnrr e la proroga degli incentivi per gli investimenti. Anche i prestiti alle aziende sono risultati in frenata nonostante la Bce mantenga invariata la policy, senza conseguenze sul costo del credito. Sostanzialmente stabili i livelli occupazionali, con 14.857 addetti suddivisi nelle 418 imprese associate.

Le performance nei diversi settori

Meccanico. Quarto trimestre 2021 in progresso per produzione, fatturato, ordini (interni ed esteri). Con riferimento all’anno appena chiuso, il 60% delle aziende meccaniche, una percentuale al di sopra della media del campione, ha registrato un accrescimento delle vendite. Il 70% degli intervistati si aspetta per il 2022 uno sviluppo del fatturato, mentre il 25% un consolidamento dei livelli e solo il 5% una flessione. Buona la propensione a investire nel semestre con il 65% delle aziende del campione che ha pianificato spese in conto capitale. Saldi i livelli occupazionali.

Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero. Il comparto ha registrato un leggero aumento di produzione e fatturato. Bene anche il portafoglio ordini, soprattutto per le commesse provenienti dall’estero. Nel quarto trimestre è proseguito l’innalzamento dei costi delle materie prime che le imprese sono riuscite ad assorbire con difficoltà, con conseguente erosione di marginalità. In crescita il fatturato rispetto ai livelli del 2020, come le previsioni per il 2022 che sono al rialzo per il 60% delle aziende intervistate. Il clima di fiducia si mantiene positivo con il 50% del campione che ha pianificato spese in macchinari e impianti per i prossimi sei mesi.

Lavorazione Materie Plastiche e Chimico. Produzione e fatturato con segno più, seguito da un incremento degli ordinativi, più marcato per quelli nazionali. In salita i costi delle materie prime a causa delle scarse disponibilità sui mercati e del rincaro dell’energia. Per oltre la metà delle imprese, nel complesso, le vendite sono risultate maggiori rispetto a quelle realizzate nel 2020. Si mantengono favorevoli le aspettative di andamento del fatturato per il semestre in corso e anche per l’intero 2022. Sempre elevata la percentuale di imprese che ha in previsione nuovi investimenti.

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